Ufficialmente, sono un milione e 90 mila i profughi presenti attualmente in Germania. A Berlino nei primi tre mesi dell’anno sono arrivati 12.600 rifugiati e nell’intero Brandeburgo nel 2015 sono stati registrati 47 mila migranti di cui 28 mila hanno già lasciato il Land.

La crisi siriana mantiene il governo di Angela Merkel sul filo del rasoio. All’inizio la cancelliera non si era sbilanciata, ma di fronte all’esodo biblico ha preferito allargare le braccia. Ma ora si ritrova spalle al muro a causa del boom elettorale della destra di Alternative Für Deutschland, nonostante la prima storica legge che regolamenta l’integrazione dei migranti.

In Germania, comunque, anche la gestione dei flussi migratori risponde a criteri precisi. Il permesso di soggiorno scatta solo dopo l’identificazione. Il documento dà diritto al sussidio di 216 euro al mese più altri 143 per le piccole spese personali. Chi è ancora ospite dei centri per rifugiati riceve inoltre pacchetti viveri, vestiti e 96 euro al mese.

Complessivamente, al Land di Berlino ogni migrante accolto costa in media 752 euro al mese. Ogni giorno arrivano ancora circa 30 persone: a febbraio scorso erano invece fra 70 e 160. La situazione attuale è riassunta dalle statistiche: presenti nella capitale 54 mila rifugiati; 12.300 nei 48 centri allestiti; 26.600 nelle strutture di prima accoglienza; 350 negli ostelli; 13 mila negli appartamenti. Nei primi tre mesi, nessuno dei migranti può lavorare. Poi l’occupazione combacia, di fatto, con i mini-job da un euro all’ora tramite l’Agenzia per il lavoro.

Chi paga? Governo federale, Land e comuni si dividono i costi. Nel 2015 il Brandeburgo ha messo a bilancio 200 milioni di euro, mentre quest’anno il budget della Repubblica federale comporta 6 miliardi in più rispetto al piano finanziario originale. In base ai calcoli dell’Istituto di ricerca economica (IW) di Colonia, la spesa complessiva nel biennio in corso ammonta almeno a 50 miliardi.

A Berlino, comunque, non basta. Sono 2.600 i bambini appena immigrati che restano fuori dalle aule scolastiche. Fra loro, un migliaio risulta non accompagnato dai genitori. Il picco dell’emergenza è nel quartiere di Lichtenberg: 600 in attesa del «benvenuto» in una delle 800 classi speciali della città.

Infine, dallo scorso autunno tre dei sette hangar dello storico aeroporto di Tempelhof (costruito dai nazisti e utilizzato per il ponte aereo Usa nel 1948) sono stati destinati ad oltre 2 mila profughi per lo più siriani.