Ho cercato di spiegarvi come meglio sono riuscito cosa vuol dire la parola referendum. Cosa è un referendum. Mi dite, ora, con parole vostre, cosa avete capito? Immaginate che qualcuno vi chieda cosa è un referendum, voi cosa rispondereste?

«E’ una parola un po’ difficile, che però vuol dire una cosa facile». «E’ come una conta per scegliere cosa bisogna fare». «E’ come una scelta». «E’ una decisione da prendere insieme». «E’ un’elezione». «E’ una votazione che tu devi dire sì o no». «Serve per decidere cosa si deve fare. Però dopo si deve fare quella cosa lì che hanno deciso tutti insieme, altrimenti non serve». «Un referendum è un voto».

Mi fate degli esempi?
«Per esempio, se noi dobbiamo decidere se vogliano andare alla ricreazione in cortile oppure restare in aula a giocare, in aula o nel corridoio, noi possiamo fare la votazione del referendum. Alza la mano chi vuole andare in cortile. Poi alza la mano chi non ci vuole andare. Poi si contano le mani e vince il numero più alto». «Però nel referendum non si alza la mano, bisogna scrivere su un biglietto sì o no. Per esempio, se io dico sì, vuol dire che ci voglio andare, cortile. Dopo si aprono tutti i bigliettini e se sono più i bambini e le bambine che vogliono andare in cortile, allora si va in cortile». «Però se il maestro o la maestra dicono di no, che non ci andiamo, in cortile, dopo non ci possiamo andare ugualmente». «Allora, però, abbiamo fatto il referendum sbagliato, lo abbiamo fatto che non dovevamo neppure farlo». «Se io per esempio dico, giochiamo a lupo ghiaccio o a pallavolo? Io dico sì, voglio giocare a lupo ghiaccio. Allora se dopo vogliamo giocare a lupo ghiaccio in molti, dopo ci giochiamo, dopo ci giochiamo tutti quanti insieme. Però devono giocarci anche quelli che non volevano, anche quelli che volevano giocare a palla, perché se dopo loro non giocano a lupo ghiaccio, loro sbagliano». «Per me il referendum è una decisione tutti insieme che dopo però devi fare quello che sono la maggioranza che decide, perché loro sono la maggioranza, invece non puoi non farlo». «Il referendum è una scatola con dentro dei bigliettini che dicono sì o no su una cosa. E dopo però bisogna fare quella cosa tutti insieme». «Se tu non vuoi fare una cosa perché tu non volevi farla, perché tu volevi fare un’altra cosa, perché avevi un’altra idea, allora però non puoi fare la tua idea, devi fare l’idea degli altri, il gioco degli altri».

Quando è che voi fate dei referendum? Delle specie di referendum? Cioè quando decidete insieme? Tutti insieme?

«Quando dobbiamo scegliere dei giochi da fare alla ricreazione». «Quando non ci sono gli adulti che ci comandano, perché dobbiamo metterci d’accordo tra di noi bambini». «Quando dobbiamo decidere che sport fare in palestra». «Quando il maestro e la maestra non hanno voglia di decidere loro, allora ci fanno fare come il referendum». «Però il referendum è un po’ lento, perché ci vuole del tempo per fare tutte le votazioni, per scrivere sul biglietto, aprirli, i biglietti, leggere tutte le risposte, contarle, allora per me bisogna fare un po’ in fretta a fare questo referendum altrimenti dopo non c’è mai il tempo per giocare perché si consuma tutta la ricreazione a fare la scelta del referendum». «Per me il referendum è come un gioco, è come il gioco che si può chiamare il gioco di che cosa bisogna fare». «Il referendum è molto importante, però per farlo bisogna saper contare».

«E’ vero. Se non sai contare, dopo ti sbagli a contare e scegli magari la cosa sbagliata».