Ore decisive per il futuro di Alitalia. A meno di 24 ore dalla scadenza di domani per chiudere l’operazione con Etihad, si moltiplicano gli appelli a tutti gli attori in campo a fare presto e sciogliere i nodi ancora aperti.

E se su Poste sembra che la soluzione sia a portata di mano, con 65 milioni che la società pubblica sarebbe pronta a investire nella «mid-company», sul fronte sindacale la Uilt attende la convocazione ma ribadisce il proprio disaccordo sull’intesa sui tagli.

Mentre crescono i timori che Etihad possa mollare la partita, Abu Dhabi rassicura: «Etihad Airways continua a lavorare con Alitalia al fine di risolvere le questioni aperte relative a un possibile investimento in Alitalia».

Poste, oggi secondo azionista con il 19,48%, ha dato la disponibilità a investire oltre la propria quota, con circa 65 milioni in una «mid-company», una società di mezzo tra la «old company» e la «newco» in cui Etihad entrerà con 560 milioni per il 49%.

Resta da capire quanti dei vecchi soci parteciperanno all’aumento di capitale da 250 milioni varato venerdì scorso dall’assemblea, con un possibile ripensamento di Air France, che aveva già annunciato il proprio «no».