Solo due anni fa, la Rai decideva di togliere i suoi video storici dal canale online di videosharing YouTube. Gli oltre 40 mila filmati rendevano infatti all’azienda ben poco in proporzione al loro valore: 700 mila euro circa l’anno, una percentuale di ricavo dagli spazi pubblicitari decisamente troppo bassa.
Oggi invece, sotto la direzione di Antonio Campo Dall’Orto, la Rai punta a dei progetti di partnership, pensando a «una Media Company aperta – dice il direttore generale – un soggetto che non conosce concorrenti ma, appunto, partner».

È in quest’ottica che la Rai e YouTube inaugurano la loro collaborazione per il progetto YouTube Pop-Up Space a Roma, ultimo traguardo di un programma creato dall’azienda californiana «per fornire alla comunità creativa degli youtubers supporto e formazione», spiega il Senior Director di Youtube Stephen Nuttal, all’Auditorium Parco della Musica di Roma insieme al direttore Rai per presentare questa masterclass intensiva rivolta ai giovani «creator», iniziata ieri e che continuerà sino a domani.
Il progetto, spiega ancora Nuttal, è complementare a quello degli YouTube Space permanenti che si trovano in tutto il mondo, da New York a Tokyo, passando per Londra e Berlino.

Le sessioni formative e i corsi di video produzione indirizzati agli YouTube creators italiani avranno luogo in due spazi all’interno dello stesso Auditorium romano: uno dedicato ai workshop offerti dall’azienda californiana nata nel 2005 e un altro dedicato alle masterclass targate Rai.
A tenere i corsi, spiega Dall’Orto, saranno figure professionali di ogni ambito: i direttori delle prime tre reti Rai Andrea Fabiano, Ilaria Dallatana e Daria Bignardi, il team di Rai Fiction , il produttore (Carlo degli Esposti) e gli autori della serie tv Braccialetti rossi, il musicista Stefano Bollani e anche il cantante Mika.

L’intento per il direttore generale è sia di dare spazio a nuovi talenti – «alcuni di loro andranno ad arricchire e rinnovare i contenuti classici della Rai, altri intraprenderanno una strada indipendente» – che di svecchiare il target dell’azienda italiana, «riallacciando i rapporti con un pubblico più giovane». Lo stesso pubblico che, come osserva Stephen Nuttal, fa crescere del 40% all’anno il watchtime di YouTube in Italia, mentre in crescita è anche la quantità di youtubers italiani: oltre 2500 hanno già superato la quota di 10.000 iscritti al proprio canale.