Per il giuslavorista Piergiovanni Alleva quella emessa ieri dalla Consulta «è una sentenza politica, che ha l’effetto di mettere il bavaglio al voto dei cittadini».

Il giuslavorista attende di leggere le motivazioni del verdetto, ma spiega che la critica di «disomogeneità» avanzata da alcuni commentatori contro il quesito Cgil non ha senso: «È vero che si interveniva con un unico quesito su due leggi, Fornero e Jobs Act, ma da altre sentenze precedenti della Consulta si vede che questo non è mai stato un problema: l’importante è che si ravvisi un intento unitario della legge, e in questo caso era il ritorno alla formulazione originaria». La battaglia sull’articolo 18 comunque non si ferma qui, e anzi Alleva invita a «ripresentare i banchetti per una prossima raccolta firme».

Intanto, però, ci sono gli altri due quesiti, quelli su voucher e appalti: «Impegniamoci – conclude – perché possono diventare un simbolo, una reazione alla politica degli ultimi anni, al Jobs Act e al renzismo».