Accogliere l’ipotesi di accordo o respingerla cercando di ottenere condizioni migliori anche se la trattativa è per ora densa di nubi. Spetta ai lavoratori di Almaviva decidere nelle assemblee in programma domani e dopodomani, a Palermo. Non sarà una decisione facile e indolore. Il nodo è la commessa Enel: la romana Almaviva la gestirà fino a fine dicembre, poi il servizio passerà a Exprivia, la società di Molfetta che ha vinto la gara.

L’azienda pugliese si è resa disponibile ad assumere 297 dei 395 operatori di Almaviva che lavorano sulla commessa Enel, ma non agli stessi livelli contrattuali e azzerando gli scatti di anzianità: 14 full time, 79 part-time a sei ore, 204 part-time a quattro ore con inquadramenti di terzo livello. «Per il resto sono stati azzerati tutti gli istituti salariali – spiega la Slc Cgil – Si tratta di un arretramento economico e civile molto grave». «In questi mesi – prosegue la Slc Cgil – abbiamo introdotto le clausole sociali come elemento di civiltà, ma poi si è continuato e erodere salario e professionalità ai lavoratori».

Su pressione dei sindacati, il governo, che sta mediando su tavoli separati sia con le due aziende che con i sindacati, ha chiesto così la sospensione dei trasferimenti di questi lavoratori che intanto Almaviva aveva deciso di spostare su Rende (Cosenza) dove gestisce un’altra commessa, garantendo il mantenimento dei livelli contrattuali e prevedendo piccole facilitazioni per chi dovrà recarsi in Calabria. Il primo contingente di 154 persone avrebbe dovuto fare le valigie proprio domani, ma Almaviva ha accolto la richiesta del Mise “congelando” i trasferimenti per una settimana in attesa di quello che decideranno i lavoratori nelle assemblee.

Approfittando della presenza del presidente del consiglio Matteo Renzi a Palermo, i dipendenti di Almaviva hanno cercato di sensibilizzare il governo sulla vertenza, ma senza riuscirci. Venerdì un gruppo di lavoratori con badge e lumini ha tentato di raggiungere il teatro Santa Cecilia dove Renzi parlava del referendum, ma si sono ritrovati le transenne presidiate dalla polizia nelle strade del centro storico adiacenti alla piazza del teatro.

Gli operatori in cuffietta ci hanno riprovato ieri. Ma anche questa volta sono stati fermati al di là delle transenne dalle forze dell’ordine che hanno bloccato un’altra parte del centro storico per impedire a chiunque volesse manifestare di avvicinarsi al teatro Massimo dove il premier ha inaugurato l’anno accademico.

L’esito delle assemblee di Almaviva sarò valutato dal ministero dello Sviluppo nel nuovo vertice programmato per mercoledì 26. Il giorno dopo si aprirà un altro capitolo, quello che riguarda i licenziamenti collettivi di 2.500 lavoratori Almaviva tra Roma e Napoli.

Intanto la Assocontact, l’associazione che associa le imprese che offrono servizi di chiamata in outsourcing, ha proposto di disegnare un contratto limitato ai soli call center per poter salvare il settore (i sindacati calcolano 70-80 mila posti a rischio in Italia). La Slc Cgil ha risposto con un No deciso: «Non si affrontano i problemi del comparto contraendo ulteriormente salari e tutele».