Gli ambulanti sono tornati in piazza della Repubblica a Roma per protestare contro la direttiva Bolkestein che mette a gara le licenze. Per gli organizzatori ieri hanno aderito alla protesta 3.500 persone. «Chiediamo l’esclusione del commercio su spazi ed aree pubbliche dalla normativa» ha spiegato Vittorio Baglioni (Fivag Felsa Cisl Roma). Gli ambulanti chiedono la tutela dei posti di lavoro. Al governo chiedono di bloccare l’avvio dei bandi che, secondo i tempi fissati dalla normativa, dovranno arrivare entro maggio-luglio 2017 e un differimento al 31 dicembre 2020 «per uniformare le modalità operative e le procedure selettive all’interno del territorio». Un documento unitario è stato consegnato al premier Renzi sabato scorso a Roma. Un’analoga mobilitazione c’è stata ieri a Firenze. La liberalizzazione dei mercati dà alle aziende di capitale la facoltà di partecipazione ai bandi con ripercussioni sulla concorrenza. «È innaturale che un’impresa che da anni svolge la propria attività si veda costretta a partecipare a un bando per poter continuare a esercitare la stessa attività; forse, un caso unico in Europa» sostiene Franco Vichi (Cna Firenze). A Roma la protesta è appoggiata dall’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Francesco Storace, Maurizio Gasparri, Stefano Fassina di Sinistra Italiana. Davide Ermini (Pd) ha assicurato che il governo sta lavorando alla proroga.