Gran ritorno di Ennio Morricone nella sua città, a capo dell’Orchestra di Santa Cecilia, un concerto nel segno di un tempo che è indimenticabile e spesso irripetibile. Nella scelta del programma, Morricone ha cercato di recuperare una piccola ma significativa parte della sua immensa produzione, che solo negli ultimi anni ha visto una diminuzione numerica.
Il concerto parte e finisce nella memoria, la sua memoria storica, in un certo senso quella politica e sociale, è stata ribadita all’inizio della serata: un omaggio a Pier Paolo Pasolini che costituisce la Meditazione orale, al contempo omaggio ad una città , Roma con la voce carezzevole del genio pasoliniano con una sintesi armonica di una scrittura evocativa, perfetta per recuperare ciò che spesso si perde. In quest’opera il maestro ribadisce la sua appartenenza ad una forma di pensiero che nel tempo non è mai stata scalfita. La bellezza della scrittura e la poesia fanno della Meditazione un vero capo d’opera.

Lo spettacolo prosegue poi con una delle partiture più costruite di Morricone, quella scritta per la Bibbia di John Huston del 1966. Musiche che furono poi affidate, per motivi di produzione a Toshiro Mayuzumi.

Ma di fronte ai ritmi incalzanti de Il buono , il brutto e il cattivo, l’ascolto si ferma ed ha un sussulto per quella incredibile novità di una musica che non fu colonna sonora di uno dei capolavori di Sergio Leone, ma fu il futuro che ancora oggi vale come tale. La prontezza dei cecliani (che già tante volte hanno suonato questo capolavoro) è tale e tanta che alla fine non mancano i fortissimi applausi del pubblico. L’inserimento di una partitura per un altro sceneggiato tv, Nostromo, ci stupisce per la cesellatura con cui il maestro ha sentito il racconto della storia di Conrad, portata sugli schermi internazionali da Alastair Reid e che costituì una delle ultime mega produzioni della Rai. Toccante è stato il ricordo di Mauro Bolognini il regista che fu amico di Morricone, al quale dedica due partiture: L’eredità Ferramonti e Per le antiche scale.

In sequenza la scaletta del concerto ha offerto una serie di pagine tutte premiate a Hollywood con l’ Oscar alla regia ma non per le musiche: la carrellata parte dai film di De Palma Days of Heaven, The untochables, poi Bugsy di Barry Levinson, i due di Tornatore Nuovo Cinema Paradiso e Malena, il trepidante Indagine di Petri e infine non poteva mancare l’affresco di The Mission di Joffé. Ad accompagnare nel viaggio di sentimenti e di memoria la bellissima voce di Susanna Rigacci. Il bis è sulle note di Heres to you da Sacco e Vanzetti e L’estasi dell’oro. Perfetto il coro diretto con perizia da Ciro Visco.