A ngela Merkel fin dall’autunno 2011 (governo George Papandreou del Pasok) era convinta che con ulteriore austerity la Grecia non sarebbe sopravvissuta al debito. Così nelle intercettazioni da parte della Nsa, rivelate da WikiLeaks e pubblicate ieri da Liberation in Francia e da Süddeutsche Zeitung come da Bild in Germania.

Un doppio imbarazzo per la cancelliera. L’intrusione americana nei telefoni cellulari di governo tedeschi è tutt’altro che un capitolo chiuso. E alla vigilia del referendum di Atene, i conti – politici prima ancora che economici – della Germania non tornano proprio come vorrebbe la propaganda (declinata mercoledì a Berlino in coppia con Matteo Renzi).

Così Merkel ha chiesto all’ambasciatore Usa John B.Emerson un incontro urgente per chiarire «le presunte attività di spionaggio da parte dell’agenzia statunitense Nsa nei confronti dei ministri tedeschi». WikiLeaks, per altro, documenta come fin dal 1998 (sotto la presidenza di Bill Clinton) gli Usa hanno «controllato» cancellieri e ministri tedeschi, perfino in collaborazione con i servizi segreti britannici.

In dettaglio, l’intercettazione più eclatante risale all’11 ottobre 2011. Merkel conversa con il suo assistente personale. Secondo WikiLeaks, è classificata due livelli al di sotto di «Top Secret», cioè considerata altamente sensibile. Per di più sarebbe stata messa a disposizione anche di Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Merkel è in visita ufficiale in Vietnam, ma resta concentrata sulla crisi della Grecia, dal suo punto di vista che non è quello di alcuni ministri, primo fra tutti quello delle Finanze Wolfgang Schauble. E nell’intercettazione si farebbero riferimenti espliciti anche ai leader della Francia e ai vertici della Troika.

«La cancelliera ha preso atto delle perplessità sulla Grecia e (pensa) a cosa sarebbe più adatto per affrontare la situazione: un nuovo taglio del debito o un ulteriore trasferimento» riferisce l’assistente personale che la Nsa ascolta. Ma la decisione appare chiara: «Con altri tagli la Grecia non sarebbe in grado di superare i suoi problemi perché non riuscirà a far fronte al debito elevato». Negli stessi termini si parla anche del fallimento dei consiglieri inviati ad Atene per mettere il governo greco sulla giusta strada, cioè quella indicata e pretesa da Berlino per conto dell’Europa.

Nel protocollo WikiLeaks spicca «il dubbio che l’invio di esperti finanziari per la Grecia possa essere particolarmente utile per riportare il sistema sotto controllo. All’interno del ministero delle finanze solo Schaüble sostiene un taglio forte, nonostanti i tentativi della cancelliera sulla copertura del debito».

Tutte dichiarazioni inedite, visto che Angela Merkel non ha mai dichiarato pubblicamente i suoi dubbi sulla missione degli advisor economici, come ricordava ieri la Bild. E anche posizioni controverse all’interno dell’esecutivo teedsco. Sempre nel 2011, la Nsa registra un’altra telefonata privata. Nel report della conversazione le spie americane segnalano che «a differenza della cancelliera, Nikolaus Meyer-Landrut (consulente per la politica europea di Merkel, ndr) era ovviamente del parere che dovrebbe essere inviata una squadra ad Atene a monitorare la situazione».

Spy story sull’asse Berlino-Washington, dunque. Un caso più che aperto. Eppure il 12 giugno la procura federale di Karlsruhe aveva archiviato l’inchiesta (aperta nel giugno 2014) sulle presunte intercettazioni del cellulare della cancelliera Merkel: le accuse non potevano «essere dimostrate legalmente nel quadro di una procedura penale». Ma ora WikiLeaks rende pubblici ed accessibili i dispacci che riguardano ben 69 utenze del governo tedesco tenute sotto controllo dalla Nsa.

Gli «scambi d’opinione» sulla Grecia sono soltanto una parte dei dati raccolti dall’agenzia Usa. Comunque più che sufficienti, e sensibili, perché tra i corridoi della Bundeswaschmaschine (la «lavatrice federale», come viene chiamata a Berlino la sede della Cancelleria) più di qualcuno cominci a chiedere di «chiarire se i fatti sono veri oppure no». Di certo, la narrazione a senso unico della politica tedesca sulla Grecia comincia a vacillare. Sul più bello…