Benvenuti a Serracapone. Qui tutto appartiene a un solo uomo, un uomo altissimo e secco, con un sigaro in bocca. Si tratta del padrone delle terre e della capra che si dedica alle sterpaglie cresciute intorno alla fontana. A Serracapone non c’è un sindaco, non ci sono scuole, l’ultimo bambino è nato sedici anni fa. Siamo in Molise, ma nessuno da questo posto è mai andato a Campobasso. Ne sto parlando col barbiere del paese. Lavora un’ora al giorno, dalle due alle tre del pomeriggio, ma non apre tutti i giorni. Per aprire non gli deve fare male la testa e non gli devono fare male i calli.

Benevenuti a Miracchio. Siamo in provincia di Foggia, al confine con la provincia di Benevento. La domenica è l’unico giorno in cui sono gradite le visite dei forestieri. A Miracchio comanda il prete. Si chiama Romualdo ed è uno che si è lasciato scappare la sua vita durante un viaggio in Brasile. Non si sa cosa gli sia successo, ma da allora ogni sua messa è un’avventura. Dice la messa per una che è sorda e per un’altra che è stata quarant’anni al manicomio. Don Romualdo quando c’è il sole si mette i canottiera a pulire la verdura davanti alla cattedrale. Vorrebbe tanto morire così, con una cicoria in mano.

Benvenuti a Rospo Sannita. Siamo in provincia di Benevento, zona Fortore. Il paese è tutto costruito in una vigna. Ovviamente bisogna percorrerlo a piedi. Non si sa quanti abitanti sono. Ogni tanto qualcuno arriva qui dal Cile e non si sa che venga a fare. Sono persone che stanno sempre all’ombra. Non fanno i contadini, non fanno i muratori. Non rubano, non parlano. Vengono dal Cile perché dalle loro parti si è diffusa la leggenda che a Rospo Sannita apparirà il nuovo redentore.

Benvenuti a Cispola. Siamo nell’alto casertano, zona Matese. Il sindaco del paese è un cane. Si chiama Egidio. Quando fanno la processione gli mettono la fascia tricolore. Egidio è un cane da pastore e visto che non ci sono più pecore hanno pensato di fargli fare il sindaco. Sperano che almeno a lui non lo venga a uccidere nessuno. Gli ultimi tre sindaci hanno fatto tutti una brutta fine. Il primo lo hanno appeso a un albero perché era stato trovare a copulare con una sua vecchia zia. Pure gli altri due sindaci Vige il divieto di sposarsi. Non si sa chi lo abbiamo emanato questo divieto, ma tutti lo rispettano scrupolosamente.

Benvenuti a Mefista. Questo paese di poche anime e nessun corpo si trova in Irpinia d’oriente. Qui sono tutti morti. La specialità di questo paese è sempre stata la morte. La campagna elettorale si faceva tra le lapidi e come sindaco veniva eletto o il custode del camposanto o il falegname che faceva le bare. Le bare di Mefista sono speciali. Se il morto si trovava ad avere un anima, a un certo punto la bara suona. In genere accade dopo ventidue mesi dalla morte. Il falegname che ha brevettato il sistema è stato invitato varie volte in televisione per spiegare la sua invenzione, ma non ci è mai voluto andare. Preferisce a stare a Mefista a sentire suonare le anime dei morti.

Benvenuti a Codenza. Paese del Cilento, molto vicino alla costa. La cosa curiosa di questo paese è che non ci sono strade per raggiungerlo. Dentro il bar del paese fanno un gioco strano. Mettono un oliva al centro del tavolo e fanno a chi la colpisce con lo sputo.

Benvenuti a Muro Spinoso. Eccoci al confine tra la provincia di Potenza e quella di Salerno. Questo paese ha le terme, ma è vietato frequentarle. È un paese pieno di divieti. Per esempio è vietato parcheggiare la macchina col motore spento, si può parcheggiare solo a motore acceso, ma non è questa la cosa più curiosa del paese. La cosa più curiosa sono le salcicce di orecchio che fa il macellaio. Dice che c’è una città dell’India dove ai morti gli tagliano le orecchie. Da quando ha saputo questa storia lui le importa al paese e ci fa la salciccia. Anche se sulla confezione c’è scritto che non è commestibile ed è severamente vietato mangiarla, tutti la comprano e la mandano anche ai figli che studiano fuori.

Benvenuti a Metagrano. Qui siamo al confine tra la provincia di Matera e quella di Cosenza. Il paese è famoso per il silenzio. Se stai in piazza alle tre di notte puoi sentire tutti quelli che russano e tutti quelli che fanno l’amore e tutti quelli che si alzano per farsi la camomilla. Il paese è talmente silenzioso che quando dici una parola è come se facessi un peccato grave. Ti senti in colpa per tutta la vita.

Benvenuti a Moriso. Siamo in provincia di Lecce. La cosa curiosa di questo paese è che le piante di ulivo ogni tanto diventano piante di mandorlo. È una cosa che accade solo qui. Hanno provato varie volte a trapiantare altrove gli ulivi di Moriso, ma non è mai accaduto niente. Qui c’è da quarant’anni uno studioso messicano che studia il fenomeno, ma le sue spiegazioni non hanno mai convinto nessuno, neanche lui. A Moriso accadono solo cose inspiegabili, per esempio esiste la pioggia lenta. È un fenomeno raro, capita un paio di volte all’anno.
Benvenuti a Lopenza. Eccoci in provincia di Cosenza, nel massiccio del Pollino. Il paese è tutto nero per via di una pietra che prende questo colore se qualcuno vuole male alla casa. A Lopenza l’illuminazione pubblica è sempre accesa, la farmacia vende solo antidepressivi. Il sindaco di Lopenza ha da poco avviato il progetto di trasformare il paese in un parco dell’orrore. Il parco sarà aperto solo nei mesi invernali. Con un biglietto di sei euro sarà possibile girare liberamente per il paese. Secondo uno studioso svedese Lopenza funziona come un vaccino. Con la disperazione che si prende in questo paese si può affrontare qualsiasi disperazione.

Benvenuti a Chimachiara. Siamo in provincia di Catanzaro. Qui la cosa curiosa che tutti vanno in giro con la bombola di ossigeno, ma non pensate che abbiano difficoltà respiratorie. Si tratta di un gioco, la bombola è la bambola degli anziani. Il più anziano del paese è il sindaco, ha da poco compiuto centosette anni e lui la bambola ce l’ha almeno da una trentina d’anni. La scena del consiglio comunale è tra le più strambe. I consiglieri hanno due sedie, una per loro e un’altra per la bambola.

Benvenuti a Osvaldo. Questo paese si trova in provincia di Messina, ma dire che si trova è un errore, perché è un paese introvabile. Ha un solo abitante, che appunto si chiama Osvaldo ed è un tipo piuttosto inquieto. Lui non sta mai fermo. Quando si scoccia, smonta la piazza, la fontana, il municipio e il cimitero e si porta il paese da un’altra parte. Osvaldo trasloca a dorso di mulo e così facendo è riuscito ad evitare tutti i terremoti. Quando la terra trema, Osvaldo è sempre appoggiato da qualche altra parte.

Benvenuti a Serrapoce. La cosa curiosa di questo paese che si trova in provincia di Enna è che qui il grano lo coltivano in casa. Nei salotti, nei garage è tutto grano. Ovviamente si miete a mano e col grano fatto in casa viene un pane buonissimo, che resta fresco pure per mesi. Tuttavia il Presidente della Regione ha da poco emesso un’ordinanza che a Serrapoce non si può più coltivare il pane in casa. Non ha spiegato i motivi dell’ordinanza, sicuro che non la rispetterà nessuno.

Benvenuti ad Aquilaventu. Siamo in provincia di Nuoro. Questo è il paese delle vedove. Non ci sono maschi, non ci sono bambini, non ci sono ragazza giovani. Ci sono solo vedove tra i sessanta e novant’anni. È un paese dove si piange molto e le lacrime vengono immesse nella rete idrica. È un’acqua molto buona per i calcoli renali. Non a caso una multinazionale ha fatto sapere al sindaco di volere comprare tutte le vedove di Aquilaventu. In paese c’è fermento. Al centro della piazza campeggia un grande striscione: Nessuno tocchi le nostre lacrime.