I gendarmi pontifici hanno arrestato ieri pomeriggio in Vaticano l’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski, accusato di abusi sessuali su minori. La notizia è stata data da Enrico Mentana durante il tg de La7 delle 20 e poco dopo confermata dalla Sala stampa di Oltretevere.

Wesolowski, 66 anni, è stato arrestato su disposizione del promotore di giustizia vaticano (una sorta di pm) per reati di pedofilia compiuti quando era nunzio nella Repubblica Dominicana tra il 2008 e il 2013.

Un anno fa era stato richiamato a Roma e pochi mesi dopo il Vaticano aveva rifiutato la richiesta di estradizione arrivata dalla Polonia: una decisione, giustificata con l’immunità diplomatica di cui il nunzio godeva, che aveva suscitato diverse critiche a livello internazionale, anche da parte dell’Onu che più volte ha accusato la Santa sede di omissioni e silenzi sui casi di pedofilia.
Nello scorso mese di giugno, la Congregazione per la dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio) lo ha dimesso dallo stato clericale, la massima pena canonica, contro la quale però Wesolowski ha fatto ricorso (il giudizio arriverà nelle prossime settimane).

Ieri l’accelerazione, con l’esecuzione dell’arresto. E la prossima apertura, salvo sorprese, del processo penale in Vaticano.