Tutti lavorano come formichine impazzite. Oggi arriva il presidente della Repubblica per l’inaugurazione, starà solo una notte poi se ne tornerà a Roma. Alloggerà all’hotel Excelsior, che nel frattempo più che dai vip è frequentato dalla classe operaia, anzi dagli edili che stanno cercando di smontare per tempo le impalcature servite per la ristrutturazione.

Questo significa anche che per l’occasione il terrazzo non ospiterà gli stand ormai abituali.
Sul versante palazzo del cinema è stata risistemata la sala Darsena che così ha qualche posto in più, mentre nel palazzo del Casino si è aggiunta la sala Perla 2, dopo che era già traslocata lì la sala Volpi.

Tutto per rimediare in qualche modo all’orrido buco che si è mangiato decine di milioni di euro e che comunque non potrà mai più diventare il nuovo palazzo del cinema. La colpa viene data all’amianto (riversato in quantità industriale lì, proprio davanti al Casino) ma le responsabilità sono tante, troppe. Alla fine di quel progetto è rimasto solo il buco, pudicamente recintato, mentre la pineta da anni è andata «a remengo coi schei», come dicono i locali. Meglio allora guardare lo schermo.

Oggi alla presenza delle autorità si inaugura con il film di Alejandro Iñarritu Birdman, con Luisa Ranieri madrina della serata e delle Mostra. Non sembra però di vivere una grande attesa a dispetto dei rotocalchi e dei coloristi che la annunciano riferita all’arrivo di Al Pacino e Catherine Deneuve.

Grandi attori ma dal Lido ci si aspetta molto di più. Certo, quel che conta non sono i divi ma i film, solo che un baraccone del genere deve proporre sia gli uni che gli altri nonostante la vicinanza di Toronto e la prossimità di Deauville, altrimenti perde di senso il tutto. Cannes stravince il confronto perché offre diversi festival in contemporanea con lo spazio dato al cinephile e al cinema commerciale, oltre agli infiniti incroci di senso e sensibilità. Qui tocca accontentarsi, tanto poi radio, tv, giornali web saranno inondati di notizie cinelidensi in modo che anche la mitica casalinga di Voghera si convincerà che la Mostra è un evento di grande vitalità. In realtà mostra tutti i suoi annetti e le sue contraddizioni.

Ma da domani tutto ciò sarà dimenticato, parleranno solo i film, che promettono interesse e sguardi disincantati sulla realtà capaci di affrontare le diverse pesanti negatività del mondo contemporaneo. Perché magari le mostre invecchiano, ma il cinema, per fortuna, rimane giovane.