Se si guarda la Trump family riunita sul palco dei festeggiamenti per la vittoria delle elezioni Usa, una certezza mi assale. Dal prossimo gennaio, lo stile Barbie e Ken entrerà alla Casa Bianca. Anzi, più Barbie che ken perché il neo presidente, a parte la giacca, la cravatta e il ciuffo giallo, non può competere con il fisico atletico del bambolotto e quindi saranno la first lady e le altre donne di famiglia a occupare la scena, con tutto ciò che ne consegue in fatto di tendenze, gusti, look ed estetica.
A parte l’abbandono di veli, pizzi, spacchi, strass e scollature, prudentemente accantonati durante la campagna elettorale, la ex mora Melania non si è mai discostata da un’impronta precisa: abito che segue le curve, capello lungo e fluente, bocca carnosa, zigomi in evidenza, nasino, occhi da gatta, tacco e punta a stiletto.
Come Ivana, la prima moglie, anche Melania è nata nell’Europa dell’est. Ivana ha visto la luce a Zlìn, in Repubblica Ceca, Melania a Sevnica, in Slovenia, e la città sta già festeggiando perché spera in un incremento di visitatori. Benchè le separino 21 anni di età, una seconda moglie (l’attrice Marla Maples), 4 figli (tre di Ivana e uno di Melania), e il carattere (la prima è loquace, la seconda per nulla), visivamente parlando sembrano una la continuazione dell’altra, così come Ivanka, figlia di primo letto e, pare, prediletta.

Premesso che ognuno si sceglie lo stile che preferisce, temo che nei prossimi anni ci annoieremo molto a guardare le foto della nuova coppia presidenziale. Lo stile Barbie ha infatti alcuni capisaldi che limitano la creatività e il movimento. Non ti puoi spettinare, non ti puoi tagliare i capelli, non puoi scendere dai tacchi, non puoi vestirti da ragazzaccia, non puoi sederti scomposta, sei sempre truccata, non puoi mescolare gli stili, devi coordinare i colori e gli accessori, proprio come le mogli o le segretarie perfette stile anni Cinquanta. Non è solo una questione di look o di stile, ma tutto un modello di donna che viene veicolato e al quale nemmeno la Mattel, la casa che produce la Barbie, si affida più in maniera esclusiva visto che da anni propone Barbie curvy, black, asiatiche, latine e in sandali. Si vedrà poi quale delle due Barbie di famiglia prevarrà, se la apparentemente remissiva Melania o la volitiva Ivanka. Intanto Trump le ha volute tutte e due accanto a sè in una delle prime interviste televisive. Entrambe ex modelle, la prima si attiene al ruolo di moglie e madre, la seconda è un’imprenditrice del fashion, è stata giudice del reality The Apprentice condotto dal padre, ha scritto un libro dove spiega la sua ricetta per il successo.

Il titolo, Trump card, punta su un gioco di parole. Trump in inglese vuol dire tre cose: briscola, peto e surclassare. Associato a card significa carta vincente ed è a quello che pensava Ivanka. Ho il sospetto che Melania si annoierà a Washington, così diversa da New York e lontana dalle sue vetrine. Forse, per svagarsi ogni tanto riguarderà l’album di nozze, celebrate con gran fasto il 22 gennaio 2005. Lei indossava un Dior disegnato da John Galliano, così voluminoso che gli organizzatori dovettero spostare i fiori per farle spazio all’ingresso in chiesa. Il ricevimento si tenne in una sala simil Versailles con tanto di candelabri e cascate di rose bianche. Fra gli ospiti c’erano anche i coniugi Clinton. C’è una foto che ritrae le due coppie sorridenti. Da sinistra ci sono Donald, Hillary, Bill e Melania. Bill tiene una mano sulla vita di Melania che ci appoggia sopra la sua, con innocente nonchalance. Hillary è in filo di perle e radiosa, più vicina allo sposo che al marito. Ti viene da dire: però, che amiconi.

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