Sarà una fra le visite pastorali più rapide e sbrigative quella di oggi di papa Francesco a Caserta: alle 16 atterrerà in elicottero nell’eliporto dell’Aeronautica militare nella Reggia e incontrerà – in una «udienza per soli uomini» – i preti della diocesi nel Circolo ufficiali; alle 18 messa in piazza – si segnalano difficoltà per la concessione dei pass da parte della diocesi ad alcune comunità di migranti – e ripartenza per il Vaticano. La fretta ha una motivazione. Non ci doveva essere nessuna visita pastorale a Caserta, perché Bergoglio voleva solo andare a trovare, privatamente, un suo amico dai tempi di Buenos Aires, il pastore pentecostale Giovanni Traettino. Appresa la notizia, il vescovo della città, mons. D’Alise, ha messo in moto tutti i suoi agganci vaticani per far modificare il programma. E Bergoglio ha ceduto: annullato il saluto al pastore, sostituito da una visita-lampo alla diocesi. Ma Francesco lunedì tornerà in città – fatto inedito nei viaggi papali – e andrà a trovare l’amico, senza i malumori del vescovo. Critici alcuni preti per l’improvvisazione di tutta l’operazione. E anche perché il vescovo D’Alise ha imposto loro una forma di censura preventiva: ha voluto leggere in anticipo le domande e gli interventi che i preti faranno durante l’incontro per giudicare quelli ammissibili e quelli invece da bocciare. «Siamo davanti ad una nuova inquisizione, anzi una pre-inquisizione – hanno riferito alcuni –. Ci è concessa la parola, ma deve essere una parola controllata e censurata».