Deray, Netta, Samuel Syniangwe e Brittany Packnett, le figure più note del movimento Black Lives Matter, hanno lanciato il «Manuale di Resistenza», un sito collaborativo strutturato come «Wiki», dove sono tracciate le principali problematiche con cui ci si dovrà confrontare nell’era Trump, i modi per farvi fronte, i mezzi a disposizione e gli avvenimenti a cui si può partecipare.

QUESTO LANCIO arriva dopo un infuocato fine settimana dedicato a Martin Luther King durante il quale il presidente eletto Trump ha più volte attaccato John Lewis, democratico, 76 enne, storico attivista per i diritti civili. Deray, e gli altri autori di questo manuale, sono considerati la nuova generazione di attivisti per i diritti civili degli afro americani, e la struttura pragmatica del manuale sottolinea la legacy di opposizione che si vuol portare avanti: non violenta e dall’interno, utilizzando tutti i mezzi legali possibili per opporsi alle politiche razziste, classiste, xenofobe che si stanno affacciando in America.

«L’AZIONE COMINCIA con l’informazione – si legge all’inizio del Wiki – tra noi ci sono più persone che credono nell’equità e nella giustizia di quanti sostengono l’ideologia di Donald Trump di paura e odio. Insieme siamo in grado di sfruttare la potenza collettiva del popolo di resistere all’impatto di una presidenza Trump e di continuare a fare progressi nelle nostre comunità. Bisognerà essere istruiti. Organizzati. Agire». Sul sito sono elencati i problemi principali a cui far fronte: cancellazione dell’Obamacare, immigrazione, Stato di polizia, case accessibili, diritti Lgbtq, riforma carceraria, clima, diritti delle donne, diritti dei consumatori, tagli alle tasse per i ricchi, registro dei musulmani.

Non solo problemi di razza, ma economico- sociali che, come spesso ripetuto dal gramsciano reverendo Sekou, altro faro di Blm, fanno parte dello stesso orizzonte, e perciò il movimento per i diritti civili comprende anche il diritto all’aborto come quello alla casa, al lavoro, al voto.

UNO DEI CONCETTI che viene ripetuto nel sito è l’importanza dell’essere istruiti e informati; tra i testi considerati essenziali si trovano quelli di Martin Luther King, di Angela Davis e il documentario Black Panthers: l’avanguardia di una rivoluzione, di Stanley Nelson, ma anche testi prodotti dai nativi americani, dalle comunità tribali, classici del femminismo, della lotta di classe, e articoli su Trump e il trumpismo. La pagina dedicata ai mezzi di resistenza elenca, divise per stati e città, le sedi di associazioni considerate risorse per aiutare le comunità emarginate a trovare i servizi necessari per proteggersi; questo perché lo sguardo abbraccia il panorama sia nazionale che locale, come si vede anche nella sezione «Statale e Locale» dedicata, invece, ai mezzi di resistenza e di opposizione attiva a Trump, incluse, stato per stato, le elezioni locali più importanti a cui prestare attenzione e a cui prender parte in modo attivo per far si che vengan eletti politici locali anti Trump.

DURANTE LE PRIME ORE a seguito del lancio, il sito ha avuto un afflusso tale di visite da bloccarsi più di una volta.
Intanto sulla pagina degli appuntamenti, alla marcia delle donne del 21 si erano già aggiunti la protesta contro il piano dello sceriffo Hodgson di utilizzare i detenuti di Bristol County per costruire il muro di Trump, e la manifestazione Voci prima della tempesta, che si terrà a New York il giorno prima dell’inaugurazione.