La vacanza di potere a Madrid crea una situazione inedita per il governo guidato da Mariano Rajoy. Il nuovo congresso ha una schiacciante maggioranza di deputati contrari all’accordo europeo con la Turchia per il rimpatrio coatto dei profughi che dovessero riuscire a raggiungere le coste greche a cambio di un sostanzioso contributo economico. Ma il governo popolare ancora in carica era decisi ad andare a Bruxelles la settimana prossima a sottoscrivere con gli altri partner il controverso patto.

E questo nonostante tutti i partiti tranne il Pp abbiano chiesto a Rajoy di andare a riferire in parlamento sulla posizione spagnola nel prossimo Consiglio Europeo. Il presidente del governo aveva snobbato la richiesta con la curiosa tesi che essendo un governo ad interim eletto da un’altra camera non deve rendere conto a un congresso dove il suo partito ha perso la maggioranza assoluta.

La questione è che nell’attuale parlamento spagnolo nessun partito, partito popolare a parte, si è dichiarato a favore dell’accordo. Pertanto, pur non essendo stato espresso un voto formale, 227 deputati contro 123 affosserebbero l’accordo se il governo lo dovesse firmare. Lo stesso incaricato della formazione del nuovo governo, Pedro Sánchez, ha chiesto ieri per iscritto a Rajoy di non difendere l’accordo. È previsto solo che un sottosegretario mercoledì vada al Congresso ad ascoltare le posizioni dei partiti, ma senza che venga votata nessuna risoluzione vincolante per il governo.

Dopo le polemiche di questa settimana, la vicepresidente del governo, Soraya Sáenz de Santamaria, terminato il consueto consiglio dei ministri del venerdì, ha fornito ieri pomeriggio una versione più accomodante della posizione governativa. Secondo Sáenz de Santamaria, il governo negozierà nei prossimi giorni una posizione da difendere in Europa: “siamo un governo ad interim, sappiamo che su questi temi abbiamo bisogno di un consenso della camera e ovviamente lo cercheremo. Non possiamo fare altrimenti”, ha detto. Nonostante si fosse impegnata ad accogliere la miseria di 16mila rifugiati entro il 2017, la Spagna finora ne ha accolti solo 18 (tutti dall’Italia), e ha promesso che entro marzo ne arriveranno altri 450, di cui 50 dall’Italia e 150 dalla Grecia.