In viaggio di stato in Sudamerica a fare propaganda per il Sì al referendum. L’ultima missione di Maria Elena Boschi non è il massimo dell’eleganza istituzionale. Ma la ministra per le riforme non deve accorgersi del problema, tanto che lascia diffondere un comunicato del Pd Argentina in cui si racconta di un’affollata assemblea di militanti arrivati nel teatro Colisseo di Buenos Aires per applaudire Boschi e la sua riforma «grazie all’impeccabile organizzazione dell’ambasciata generale d’Italia a Buenos Aires con a capo l’ambasciatrice Teresa Castaldo».
L’assemblea c’è stata nella serata di lunedì, a conclusione del primo giorno di visita della ministra delle riforme. Ieri Boschi ha incontrato il presidente del senato argentino ed è intervenuta alla camera dei deputati per presentare la riforma costituzionale. Oggi si trasferisce in Uruguay e giovedì e venerdì sarà in Brasile. A Buenos Aires, prima degli appuntamenti istituzionali, ha incontrato i comitati per il Sì e il loro presidente, nonché segretario del Pd Argentina Francisco Rotundo. Autore dell’imbarazzante comunicato in cui si ringrazia l’ambasciata italiana per l’organizzazione di una riunione di partito per il Sì. Molto peggio di quello che a Roma nel frattempo denunciavano grillini e leghisti, preoccupati per il viaggio elettorale pagato dai contribuenti italiani. I partiti hanno annunciato interrogazioni: «Le stanno provando tutte e adesso cercano di circuire i quattro milioni di italiani residenti all’estero», ha dichiarato Calderoli.
Che a Buenos Aires ci siano «più elettori italiani che a Bologna», del resto, lo aveva notato Renzi qualche tempo fa. Sono circa 870mila gli italiani residenti in Argentina, un terzo dei quali nella capitale. In tutto il Brasile sono 430mila. Possono votare per corrispondenza. Così come possono votare gli studenti e gli italiani temporaneamente all’estero (per almeno tre mesi) purché si ricordino di andare al consolato entro dieci giorni dalla ufficializzazione della data del voto (il 4 dicembre per il referendum, ma il decreto non è ancora stato pubblicato in gazzetta).
Discorso che non sarà valido per il ballottaggio alle elezioni politiche. L’Italicum infatti esclude gli elettori residenti all’estero dal secondo turno. Ma questo Boschi in Sudamerica non l’avrà raccontato. a. fab.