Quale è la realtà del dispositivo della polizia la sera del 14 luglio sulla Promenade des Anglais? A una settimana dall’attentato che ha fatto 84 morti e più di 200 feriti, la polemica non si placa. Lo scontro, prima di essere concentrato sulla ricerca dei fatti, è politico, con la destra che ricorre ad ogni arma per dare colpi a un governo e a una presidenza estremamente indeboliti, mentre il Parlamento ha definitivamente votato un nuovo prolungamento dello stato d’emergenza per altri 6 mesi. Ieri, è intervenuto François Hollande da Dublino, dove era in visita, per cercare di trovare un antidoto al veleno che sta minando la società francese, con la destra che soffia sul fuoco: il presidente ha promesso “verità e trasparenza”, ha ancora invitato alla “concordia nazionale” e ha precisato che “non è occultamento delle responsabilità, se ce ne sono”. Bisognerà aspettare la prossima settimana per saperne di più, quando ci saranno i risultati dell’inchiesta amministrativa della “polizia della polizia”, ordinata dal governo (che pero’ per il momento ha rifiutato un’inchiesta parlamentare, richiesta dalla destra). Il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve, chiamato in causa dalla destra e dall’estrema destra che ne chiede le dimissioni, è accusato di aver diffuso “menzogne” sulla dinamica dei fatti. Un’inchiesta di Libération arriva alla conclusione, grazie a testimonianze e a fotografie, che c’era una sola auto della polizia municipale a bloccare l’entrata alla Promenade all’altezza del boulevard Gambetta. La polizia nazionale avrebbe lasciato un’ora prima dell’attacco il controllo della sicurezza nel punto di accesso alla Promenade ai soli agenti municipali. Cazeneuve ha accusato Libération e la destra di diffondere delle “contro-verità”. La versione del ministro è stata leggermente modificata con il passare dei giorni, man mano che ha dovuto rispondere a domande più precise. Cazeneuve continua pero’ a difendere le cifre ufficiali della Prefettura: 64 agenti delle polizia nazionale presenti tra le 22 e le 23, accanto ai municipali e ai 20 militari dell’operazione Sentinelle. Sono stati sei poliziotti nazionali a fermare la corsa del camion di fronte al Palais de la Méditerranée, dopo che aveva oltrepassato il Negresco. Gli agenti della polizia nazionale erano appostati solo a 400 metri dall’entrata sulla Promenade? Il camion avrebbe potuto venire bloccato se il dispositivo fosse stato più forte? Cazeneuve, ieri pomeriggio, ha ripetuto che “tutti coloro che hanno preso conoscenza delle condizioni di intervento della polizia nazionale possono constatare che era presente, molto presente, sulla Promenade, veicoli della polizia rendevano impossibile entrare ed è stato attraverso il marciapiede e il modo molto violento che il camion è riuscito a penetrare e il conduttore a commettere il crimine”. Manuel Valls, che afferma di avere “comprensione per la domanda forte di verità”, ha giudicato ieri “insopportabile” la “continua messa in causa della parola dello stato” e ha invitato tutti a “mettere le forze in comune” per “vincere la guerra contro il terrorismo jihadista”. Il comune di Nizza cerca di scaricare eventuali responsabilità sullo stato. Per questo, dopo le accuse al governo di Christian Estrosi, presidente Républicain della regione Paca (Provenza-Costa Azzurra), il sindaco Philippe Pradel (destra), ha sporto denuncia contro lo stato per mancanze nella sicurezza. Alcune famiglie di vittime dell’attentato vogliono fare la stessa cosa, ma pensano di denunciare anche il comune, considerato co-responsabile per non aver sufficientemente protetto il pubblico dei fuochi d’artificio del 14 luglio.

Nizza è il comune francese che ha la più forte video-sorveglianza (più di 1250 videocamere). Il camion è stato filmato nei giorni precedenti l’attacco, mentre faceva dei sopralluoghi. Ieri, il Procuratore François Molins ha affermato che l’inchiesta conferma che l’attentato era stato “premeditato”, mesi prima, ci sono persino prove della ricerca di Captagon, una droga a base di anfetamine usata dai “soldati” dell’Is. Mohamed Lahouaiej-Bouhlel ha “beneficiato di sostegni e complicità”, ha rivelato Molins: contro 5 persone (4 uomini, una donna) è stata aperta un’informazione giudiziaria per associazione a delinquere con scopi terroristici. Si tratta di persone legate al traffico di armi e ci sono prove di complicità con Bouhlel nella preparazione dell’attacco.