Partite di calcio truccate nel calcio italiano, ormai una sciagurata consuetudine estiva. Il grido d’allarme stavolta parte da Napoli, con dieci persone arrestate su richiesta del pool anticamorra diretto dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, uno dei magistrati che aveva messo in piedi l’operazione Calciopoli. Gli arrestati apparterrebbero al gruppo camorristico napoletano, del quartiere Secondigliano, Vanella Grassi, con misura cautelare dovuta all’attività del clan sulle scommesse in relazione a due partite del campionato di Serie B 2013/2014, Avellino-Reggina 3-0 e Modena-Avellino 1-0.

Risultati alterati, sette persone in carcere, tre agli arresti domiciliari e l’ombra della parte attiva nell’attività illecita per ex calciatori della società irpina. Partendo da Armando Izzo, difensore del Genoa, ai tempi in maglia avellinese, uno dei migliori difensori dell’ultimo campionato di A, con chiamata a Coverciano dal commissario tecnico Antonio Conte, che sempre ieri ha dovuto rinunciare al sogno della convocazione agli Europei (è filtrata subito la notizia che l’esclusione di Izzo dai pre convocati per la Francia era già stata pianificata dal ct prima del blitz a Napoli). Izzo è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, stessa ipotesi di reato per l’ex centrocampista dell’Acireale, Franco Millesi e Luca Pini, un passato con l’Avellino.

Secondo le ricostruzioni della Dda di Napoli, il clan camorristico Vanilla Grassi si sarebbe avvicinato ai calciatori dell’Avellino proprio grazie a Izzo, nipote del fondatore della stessa organizzazione criminale. E da questo contatto si sarebbe allargata l’attività con ingenti somme di denaro messe a disposizione per la corruzione di altri calciatori dell’Avellino ma anche di altre squadre. E sempre da Napoli spuntano altri dettagli, come il fallito progetto di truccare altre partite (Trapani-Avellino) mentre la trasferta degli irpini a Padova con relativa combine è saltata per l’intervento dei Carabinieri, che hanno arrestato i capi del clan per il coinvolgimento in un duplice omicidio. E nel corso delle indagini coordinate dalla Dda, i Carabinieri hanno inoltre identificato i componenti della rete di affiliati vicina al clan. Mentre secondo le testimonianze di uno dei capi del clan Vanella, si sarebbe accomodato al tavolo delle trattative per le partite truccate dell’Avellino (assieme a Izzo) anche Fabio Pisacane, ex Lumezzane, quattro anni alla cerimonia di consegna del Pallone d’Oro a Leo Messi, applaudito, con i complimenti del presidente Fifa Joseph Blatter per aver denunciato un tentativo di combine da 50 mila euro.

Nessuna partita poi realmente truccata, ma Pisacane ha negato di conoscere i vertici del clan malavitoso. Intanto la Figc ha aperto un’inchiesta e il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, ha parlato di «fatti gravi, anche se limitati a due gare. È l’ennesimo attentato della criminalità organizzata nei confronti del calcio» ha sottolineato Abodi.