Londra ha reagito con cordoglio e solidarietà agli attacchi di Parigi, tenendo alto il livello di allerta del M15 (fermo ad arancione, come nei giorni scorsi) ma senza innalzarlo al rosso, quello massimo.

Nè ha, David Cameron, dopo essere uscito dal cosiddetto “Cobra” meeting, il comitato di sicurezza nazionale solitamente convocato in casi di estremo pericolo, preso drastiche misure di sicurezza, di quelle che potrebbero indurre a ritenere piegato lo spirito della popolazione.

Dopo aver osservato 2 minuti di silenzio, la rievocazione storica della Lord Mayor’s Parade, un appuntamento per famiglie, fissata per sabato mattina, ha avuto comunque luogo, pur senza il previsto spettacolo pirotecnico.

Il primo ministro ha confermato che volerà domenica in Turchia per il preventivato G20; l’amichevole calcistica fra Inghilterra e Francia di martedì allo stadio di Wembley andrà avanti come stabilito, in un display di saldezza morale di fronte alle minacce.

Ma La Gran Bretagna non ha evitato la sua dose di panico, benché ridotta. Contemporaneamente ai postumi della tragedia parigina e per tutta la mattina, il terminal Nord dell’aeroporto di Gatwick, a una trentina di miglia a sud della capitale, veniva precipitosamente chiuso.

La polizia ha arrestato un quarantunenne con passaporto francese che cercava di imbarcarsi su un volo EasyJet dopo averlo inseguito in un parcheggio. Risultava armato, e i poliziotti hanno fatto brillare dell’esplosivo. Il terminal ha riaperto nel tardo pomeriggio.

Dopo aver ribadito il refrain echeggiato un po’ ovunque sull’attacco “al nostro stile di vita occidentale,” David Cameron ha voluto esprimere il massimo della solidarietà alla città sorella (così il sindaco Boris Johnson ha definito Parigi) e a tutta la Francia, rivolgendo parte del suo intervento alla fine del meeting nella tarda mattinata.

Ma la consapevolezza che Londra avrebbe potuto trovarsi al posto di Parigi, o che potrebbe seguire la stessa sorte in tempi, resta naturalmente assai alta: le autorità, che hanno fatto anche delle simulazioni di simili attacchi nel recente passato, hanno annunciato il dispiego di sorveglianza eccezionale in tutti i principali luoghi pubblici, comprese le sedi giornalistiche radiotelevisive, che saranno guardate da uomini armati.

Le vittime britanniche ci sono, anche se non nella misura temuta all’inizio. Downing Street ha parlato di un impatto inferiore al temuto, ma è l’identificazione è ancora in corso. Per adesso si sa di Nick Alexander un roadie che si occupava del montaggio/smontaggio del palco nel teatro Bataclan, dove ieri dovevano suonare gli Eagles of death Metal. La band ha prevedibilmente cancellato tutta la tournee europea.

Il capo dell’opposizione e segretario laburista Jeremy Corbyn ha rilasciato una dichiarazione di solidarietà con il popolo francese e cancellato un discorso previsto per la mattinata di sabato, nel quale avrebbe difeso la propria avversione alle armi nucleari.

Ha inviato una lettera nel primo pomeriggio a Hollande esprimendo cordoglio per i parenti delle vittime, aggiungendo che “sosterrà qualunque sforzo necessario ad assicurare i colpevoli di questi atti spregevoli alla giustizia”.

Attraverso Facebook, una veglia organizzata da studenti francesi residenti a Londra per sabato sera a Trafalgar Square illuminata di blu, bianco e rosso, ha ricevuto ventimila adesioni.

Su edifici particolarmente significativi come il London Eye e Tower Bridge è stato proiettato il tricolore francese, in sintonia con alcune delle capitali e città globali come Berlino, Toronto, New York, San Francisco, Sydney e Varsavia, che hanno tutte illuminato uno dei propri landmark.