Avverrà a giorni la conferenza stampa con la quale, previo incontro con il presidente del Cio Giovanni Malagò, sarà comunicata la decisione sulla candidatura di Roma ai giochi olimpici del 2024. Dopo diverse indecisioni e qualche forzatura da parte dei vertici nazionali, la sindaca Virginia Raggi sarebbe decisa a confermare l’indicazione che aveva dato nel corso di tutta la campagna elettorale, sbarrando la strada alle Olimpiadi. Ciò accadrà, a scanso di clamorosi colpi di scena, molto probabilmente dopo il consiglio comunale di quest’oggi.

Raggi si presenta in aula Giulio Cesare, in Campidoglio, senza assessore al bilancio. Di fronte al pressing sulle nomine, al M5S parlano ancora di «rosa ristretta» e di «selezione dei curriculum», ma sanno bene che l’assenza dell’assessore al bilancio comincia a farsi notare. La cosa comincia a creare qualche imbarazzo anche presso la compagine dei consiglieri grillini. La sindaca dovrebbe limitarsi a svolgere la relazione sulla delibera di variazione di bilancio che sarà discussa nella stessa seduta e che riguarda lo stanziamento di 18 milioni di euro per Atac, quattrini fondamentali per la prosecuzione dei servizi di trasporto.

Tanto più dopo la diffusione al di fuori degli uffici comunali del testo di una specie di lettera aperta che i dirigenti del Campidoglio hanno scritto alla sindaca per spronarla a intraprendere qualche azione amministrativa. Il documento porta la firma di una settantina di dirigenti riuniti nell’associazione Dircom Roma. «Siamo ancora in attesa di una qualche indicazione sul da farsi», dicono in soldoni gli uomini ai vertici della macchina burocratica romana, ricordando a Raggi il suo impegno a rinnovare la struttura organizzativa e coinvolgere le professionalità interne. Non risparmiano qualche frecciatina, su tutte il consiglio di «astenersi dal far assumere iniziative isolate, estemporanee procedure prive di idonee indicazioni sui criteri selettivi». Come a dire: attenzione a chi le sta attorno. I casi di Raffaele Marra, tutt’ora al vertice del settore risorse umane, e di Salvatore Romeo sono ancora oggetto di polemiche.

Raggi muove le sue pedine nella complessa partita nazionale. Ieri ha annunciato dal blog di Beppe Grillo la sua presenza alla kermesse nazionale «Italia a 5 Stelle», che si terrà a Palermo il prossimo fine settimana. Ci andrà coi suoi fedelissimi. «Siamo sotto attacco tutti i giorni – dice la sindaca – Stiamo effettivamente iniziando a dare fastidio. Facciamogli vedere che ci siamo».

Nel calderone di Palermo, Raggi troverà un M5S scosso anche dalle anticipazioni di «Supernova», il libro di due ex collaboratori di Gianroberto Casaleggio che promette di svelare «come è stato ucciso il Movimento 5 Stelle». Nicola Biondo, già all’ufficio comunicazione dei pentastellati alla Camera, e Marco Canestrari, che ha lavorato in Casaleggio Associati coordinando i meet up e partecipando all’infrastruttura del Movimento, raccontano del «tradimento» dello «spirito delle origini» ad opera del direttorio e di parlamentari sempre più assetati di potere. E svelano i particolari di un litigio tra Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio avvenuto poco prima della morte di quest’ultimo a proposito dei mutati equilibri di potere.

L’immagine armoniosa dei due co-fondatori impegnati spalla a spalla a tessere le fila del M5S e a svolgere la loro funzione di garanti ne esce incrinata. Il libro uscirà tra due mesi, al termine di una campagna di crowdfounding.

Sessanta giorni che si annunciano come uno stillicidio di rivelazioni e polemiche che la galassia grillina in questo periodo si sarebbe risparmiata volentieri.