La richiesta è garbata nei toni, ma ultimativa: «Sarebbe opportuno che arrivasse in via preventiva, prima possibile, un parere dell’Agcom». Destinatari, il presidente e i commissari dell’Autorità per le comunicazioni. Mittente, non l’uomo di Sofia (altri tempi, quelli dell’editto bulgaro, quando per la libertà di informazione si facevano persino i cortei…); ma Michele Anzaldi, segretario della vigilanza Rai, renziano del Pd.

Sarà la legge del contrappasso? Perché oggetto delle attenzioni di Anzaldi è proprio Silvio Berlusconi, che domenica sarà da Fabio Fazio a «Che tempo che fa». Una prima volta, per l’ex Cavaliere, che forse ai vigilantes del Pd fa tornare in mente la performance del leader forzista da Santoro. Giù le mani da Fazio, dunque, e ridateci Brunetta, nemico giurato del conduttore di Raitre. Si ristabilisca la par condicio, ognuno a casa sua: Fazio si riprenda Saviano, Maria De Filippi si cucchi Berlusconi, potrebbe essere il suggerimento, se non fosse che la regina di Mediaset tiene più agli ascolti che a Forza Italia e che anche «Amici» è stato conquistato da «Renzie». Allora Berlusconi se ne stia proprio a casa, questa è l’era di Matteo (infatti l’Agcom ha appena inviato un richiamo alla Rai per l’intervista di Giletti al premier, onnipresente anche nei tg). A allarmare Anzaldi è del resto anche una circostanza davvero singolare: il leader di Fi «sta facendo campagna in tutte le regioni in cui si vota». Ohibò. Conclusione: per evitare alla Rai una «sicura sanzione», l’Autorità fermi per tempo Fazio.

Tocca a Antonio Nicita, commissario dell’Agcom, ricordare che «i pareri preventivi sarebbero un’interferenza con la linea editoriale delle reti». Se ne parlerà eventualmente lunedì. Con le censure preventive, del resto, è arduo cambiare verso. Ma Anzaldi può sempre cambiare canale.