Ha preferito non rivelare la sua vera identità, per non allarmare i suoi genitori e per evitare di essere espulso dalle autorità israeliane, con un divieto per futuri ingressi, quando andrà all’aeroporto di Tel Aviv per far ritorno a casa. Perciò ha dato nomi diversi a chi lo ha intervistato. A noi ha detto di chiamarsi Olmo Rossi l’attivista italiano del Movimento Internazionale di Solidarietà con il popolo palestinese (Ism) centrato ieri in pieno petto da un proiettile, pare un calibro 22, sparato dai militari israeliani durante una manifestazione palestinese contro la confisca delle terre e il blocco del villaggio di Kufr Qaddum (Nablus). Poteva ucciderlo quella pallottola, che lo ha colpito a tre dita dal cuore. Ieri sera i medici palestinesi dell’ospedale generale di Ramallah dovevano decidere se intervenire in sala operatoria per rimuovere il proiettile. Le condizioni di Olmo Rossi comunque apparivano rassicuranti. L’italiano non ha mai perduto conoscenza ed è rimasto vigile per tutto il tempo.

 

Olmo, un nome antico che ricorda l’omonimo albero, il lavoro contadino e nomi di personaggi di film celebri del cinema italiano. L’attivista non deve averlo scelto per caso. Perchè in Cisgiordania lui ha cominciato a venirci per amore della terra e di un albero che segna la storia lunga migliaia di anni della Palestina, l’olivo. «Mi occupo di agricoltura, così le confische delle terre coltivabili e gli alberi tagliati o sradicati da parte delle forze di occupazione sono le cose che mi hanno spinto inizialmente a venire in Palestina. Poi ho scoperto che qui l’olio è buono, ci sanno fare, sono bravi. Per diverso tempo mi sono occupato di questo, poi l’interesse si è allargato alla condizione del popolo palestinese», ci spiegava ieri Olmo, sereno oltre ogni previsione, non mancando di sottolineare che assieme a lui è stato ferito, altrettanto seriamente, un ragazzo palestinese di 18 anni, Sami Juma (operato, è in buone condizioni, altre dieci persone sono state colpite da proiettili rivestiti di gomma).

 

«Ero abbastanza avanti nel corteo – ci ha riferito Olmo Rossi – i soldati israeliani erano a una quarantina di metri, quindi lontani e non in pericolo. I ragazzi palestinesi hanno dato alle fiamme un po’ di copertoni e non stava accadendo nulla di significativo». Ad un certo punto, ha aggiunto l’attivista italiano, i militari hanno lanciato candelotti lacrimogeni per disperdere il corteo. Poco dopo Olmo è stato colpito. «Ho sentito all’improvviso un forte dolore al petto – ha proseguito -, inizialmente ho creduto di essere stato colpito da un proiettile di gomma. Quando mi hanno sollevato la maglia invece c’era del sangue e un foro. Da lì mi hanno portato in ambulanza prima a Nablus e poi a Ramallah».

 

Per il portavoce militare israeliano invece quella di ieri a Kufr Qaddum sarebbe stata una manifestazione violenta, con lanci di pietre da parte di dimostranti col volto coperto che avrebbero usato anche delle “grandi fionde”. A questo punto – sempre secondo la sua versione – i soldati sono stati autorizzati a sparare con fucili Ruger alcuni proiettili calibro 22 verso quelli che apparivano essere gli “agitatori” principali degli incidenti. Olmo Rossi è categorico. «Non ho mai lanciato una pietra in vita mia e non l’ho fatto oggi (ieri), i soldati non erano in pericolo, non avevano alcun bisogno di sparare. Non riesco ancora a credere che uno di loro abbia preso la mira e mi abbia sparato». In Israele l’Ism è considerata una organizzazione ostile. Negli anni passati due attivisti dell’Ism, Rachel Corrie e Tom Hurndall, sono stati uccisi a Gaza, altri sono stati feriti. Un mese fa una attivista italiana è stata ferita al volto da un proiettile sparato dai militari durante scontri al posto di blocco di Qalandiya, tra Ramallah e Gerusalemme.

 

Sullo sfondo di questo venerdì di tensione e sangue, c’è la decisione annunciata dal ministro degli esteri francese Laurent Fabius che Parigi attenderà solo altri due anni un possibile accordo israelo-palestinese, poi riconoscerà lo Stato di Palestina. La Francia si dice pronta a prendere l’iniziativa per organizzare una nuova conferenza di pace per il Medio oriente. Nel mondo politico francese ferve il dibattito sulla mozione che sarà votata dall’Assemblea nazionale martedì sul riconoscimento della Palestina, sul modello del passo fatto dal parlamento britannico. Sinistra e verdi sono schierati per l’approvazione, mentre la gran parte del centro destra è contrario.