Pippo Civati accelera e infastidisce i possibili alleati. Maurizio Landini invece defila se stesso e la Fiom all’interno della Coalizione sociale.

Il successo di Podemos e dei movimenti spagnoli continua ad agitare le acque a sinistra del Pd. Con comportamenti opposti e – le solite – polemiche tra possibili compagni di strada che continuano a farsi i dispetti come i bambini.

In realtà Pippo Civati aveva lanciato «Possibile» lo scorso luglio a Livorno. Ora chi ha partecipato a quella esperienza- circa 50mila persone – sarà la base di quello che senza mezzi termini si può chiamare un partito. Partito che nelle intenzioni del suo creatore si misurerà già domenica nelle elezioni in Liguria: la percentuale raggiunta da dal fedelissimo Luca Pastorino sarà il termometro dell’appeal del nuovo movimento che cerca di sfruttare l’onda iberica di Podemos.

Già mercoledì 3 giugno potrebbe esserci il varo del nuovo partito che si baserà su una struttura leggera e su una partecipazione continua dei comitati (bastano 10 aderenti per fondarne uno).

«A giugno dopo le regionali presenteremo “Possibile”, un soggetto politico nuovo e fortemente innovativo, orizzontale come una rete e dinamico come un movimento, che non è la trasposizione di modelli stranieri ma sfida i vecchi partiti italiani sul campo della rappresentanza e della partecipazione», ha spiegato Civati in una nota.

«Questo nuovo soggetto – continua Civati – lo mettiamo a disposizione di tutti coloro – singoli cittadini e formazioni organizzate già esistenti – che sono interessati a condividere con noi un modello di lavoro completamente nuovo, che mira a formare una classe dirigente davvero competente e libera, e che si candida a governare il paese, non certo a fare testimonianza. “Possibile” non è uno strappo, è una sfida rivolta a noi stessi e ad altri compagni di strada. Non è contro nessuno e non vuole escludere nessuno, ha l’uguale nel logo che è già una dichiarazione di intenti e proverà a raccontare ai tanti italiani delusi che non è vero, come ci hanno detto in questi anni, che non ci sono alternative, ma che al contrario un’alternativa è Possibile», conclude l’ex deputato Pd.

Civati ha comunque già fissato appuntamenti più ecumenici: il 9 giugno a Rieti con Sel e il suo sindaco Simone Petrangeli e con il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio.

Si chiama subito fuori dal progetto un altro dei presenti alla kermesse di Livorno: Gianni Cuperlo. «Pippo l’ho visto nei giorni scorsi, è un amico, ha fatto la scelta sofferta di uscire dal Pd e guardare altrove. Non è la scelta che abbiamo fatto noi: dentro il Pd conduciamo la nostra battaglia per avere un Pd che sia un po’ più di sinistra di quanto non sia oggi».

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Di tutt’altro senso e contesto è invece il percorso della Coalizione sociale lanciata da Maurizio Landini, che continua a ripetere «fino alla nausea» che «nessuno di noi si presenterà mai alle elezioni». Ieri è stata ufficializzata la sede della due giorni romana (6-7 giugno, sabato e domenica prossimi) che darà il via al progetto: si terrà al centro congresso Frentani.

A parte l’indisponibilità di spazi pubblici grandi, la scelta è caduta sul centro dello Spi Cgil per la necessità di avere più sale dove dividersi nelle quatto aree tematiche: Unions (diritti del lavoro), Saperi e conoscenza (diritto alla formazione, scuola e università), Rigenerare le città (diritto alla casa), Economia e politiche industriali alternative (diritto alla salute e ambiente).

La prima giornata sarà dedicata alla costruzione di un programma per ogni area. La seconda invece sarà una plenaria in cui «mischiare e mischiarsi» per dar vita ad un progetto coerente da sviluppare sul territorio.

Come detto la Fiom risulta solamente in mezzo alla cinquantina di adesioni già arrivate (ma se aspettano molte di più), in elenco alfabetico in cui è preceduta dalla Federazione parafarmacie italiane. In tutto il sito il nome di Landini non è nemmeno citato, né nel Documento che fa da manifesto al programma della due giorni. Per non personalizzare troppo il progetto.

«Il mio sarà un intervento a sorpresa», scherza il segretario della Fiom.

Ieri Susanna Camusso, rispondendo ad una domanda, ha sostenuto che «la vittoria di Podemos, in quanto partito politico contraddice il progetto della Coalizione sociale». In realtà la contrarietà della Cgil al progetto non ha impedito all’Unione degli studenti – il sindacato degli studenti che fa riferimento diretto a Corso Italia – di far parte delle associazioni che partecipano alla Coalizione sociale.