In Colombia, sono stati uccisi altri due leader sociali, che lavoravano al processo di pace nella rete Conpaz. Si tratta di Emilsen Manyoma e del marito Joe Javier Rodallega, scomparsi sabato scorso e ritrovati cadaveri martedì nel Cauca. Sono stati uccisi a colpi di pistola e poi decapitati, com’è nello stile dei paramilitari. Entrambi stavano fornendo documentazione sugli omicidi e gli scomparsi alla Commissione per la Verità, prevista nell’ambito degli accordi di pace. Dall’inizio dell’anno, sono già 7 i leader assassinati, oltre 50 quelli nel 2016.

Il presidente Manuel Santos, che per questo ha ricevuto il Nobel, ha concordato la fine di oltre cinquant’anni di conflitto armato con la guerriglia marxista Farc. E ieri, dal vertice di Davos, ha annunciato per l’8 febbraio l’inizio della fase pubblica delle trattative anche con l’altra guerriglia storica, i guevaristi dell’Eln, che i mediatori del suo governo stanno incontrando a Quito, in Ecuador.

Santos ha precisato che l’avvio dei dialoghi è condizionato alla liberazione dell’ex parlamentare colombiano Odin Sanchez, ancora nelle mani dell’Eln. La guerriglia ha da tempo dichiarato la propria disponibilità a risolvere gli ostacoli, ma ha denunciato le provocazioni dell’estrema destra e dei paramilitari. «Una parte considerevole della società – scrive l’Eln – nutre molte aspettative da questo negoziato per portare a soluzione politica il conflitto armato. Una speranza nutrita fin da quando venne sterminato il movimento Gaitanista, culminato con l’assassinio del suo leader il 9 aprile del 1948».

Intanto, Santos ha installato la Mision Electoral Especial, un organismo composto da 7 persone, incaricate di stilare delle raccomandazioni al governo in materia elettorale, come previsto dagli accordi di pace. Le Farc hanno dichiarato che non si candideranno direttamente alle prossime elezioni, previste per il 2018.

Gli ex guerriglieri, che hanno votato il passaggio alla lotta legale, hanno eletto sei persone che li rappresenteranno al Congresso, dove avranno dei seggi di diritto. Tra questi, una sopravvissuta del partito di sinistra Union Patriotica, sterminato negli anni ’80. La senatrice Piedad Cordoba ha invece annunciato la sua candidatura a presidente.