Per anni una società simbolo della Rete, anche se in forte difficoltà. Un’altra impresa cresciuta nell’era della liberalizzazione made in Usa della telefonia mobile, ma fuori dai giri che contano per quanto riguarda la Rete. Dal loro incontro non si sa bene cosa possa nascere, se non la partecipazione al banchetto della pubblicità on line. Sta di fatto che ieri la notizia dell’acquisto di Yahoo! da parte di Verizon non ha suscitato scalpore sebbene il costo dell’operazione abbia toccato la ragguardevole cifra di 4,5 miliardi di dollari.
La spiegazione dell’accoglienza tiepida sta nelle attuali difficoltà delle due società.

Verizon nasce da una costola della At&t, il colosso delle telecomunicazioni smembrato dal Congresso Usa con l’accusa di esercitare una posizione monopolista nel settore della telefonia.
At&t viene divisa in tante società regionali che possono competere tra loro. Una di queste (Bell Atlantic) diventa nel giro di pochi anni impresa leader nella telefonia mobile e nella vendita di banda larga. Ha un nome nato dall’incontro del latino «Veritas» e dall’anglosassone «Horizon»: Verizon vuol suggerire che la sua «missione» è la verità. Peccato che il suo nome sarà presto associato alle attività di controllo e sorveglianza della National Security Agency (Nsa). Questo non impedisce che il suo fatturato e i profitti siano sempre molto alti.

Yahoo! è invece una delle prime imprese che ha fatto suo un modello di Business diventato poi predominante in Rete. Fornisce gratuitamente accesso alla rete e una serie di servizi per la «vita on line» (motore di ricerca e posta elettronica, per esempio): il business sta nel vendere piccole segnalazioni pubblicitarie che moltiplicate per le centinaia di milioni di utenti diventano miliardi di dollari. Una scelta che la fa salire sul podio dei profitti, fino ad essere scalzata da Google. Da allora il declino della società fondata da Jerry Yang e Davide Filo è inarrestabile.

Ieri la notizia che l’offerta di Verizon è stata accettata. Difficile che accada come con l’offerta di acquisto di Microsoft avanzata alcuni anni fa. Allora Jerry Yang fece di tutto per far cambiare idea al Consiglio di Amministrazione, che inizialmente aveva manifestato interesse. Fu la sua ultima battaglia vinta. Una vittoria di Pirro, visto che da allora il carismatico cofondatore è stato messo all’angolo, diventando una volto da mostrare in pubblico, senza però che avesse più potere. Per anni il titolo di Yahoo! ha continuato a scendere in borsa: un lento declino parallelo alla perdita di percentuali preziose nell’uso del suo motore di ricerca e nel numero di utenti che usavano il suo servizio gratuito di posta elettronica: una riduzione che ha visto crollare le entrate pubblicitarie. Verizon ha affermato che l’acquisto è il primo passo per diversificare i suoi affari. Soltanto che dovrà vedersela, solo negli Usa, con colossi come Facebook e Google.