Energia, tariffe elettriche, agricoltura, ambiente, efficienza energetica per l’edilizia scolastica, rilancio delle imprese, e disposizioni per ridurre le infrazioni Ue. Sono alcuni punti contenuti nel decreto legge «omnibus» approvato ieri al Senato dove il governo Renzi ha incassato la quattordicesima fiducia in appena 150 giorni di vita. Il maxi-emendamento che ha sostituito il Dl Competitività, varato dal governo lo scorso 24 giugno, è stato approvato con 159 sì e un no. Le opposizioni non hanno partecipato al voto. L’ultimo passaggio è previsto alla Camera dove dovrà essere approvato prima della data di scadenza, il 24 agosto.

‘obiettivo annunciato dal governo è quello del rilancio economico, all’indomani del drastico ridimensionamento della crescita nel 2014 – dallo 0,8% allo 0,3% – da parte dell’Fmi. Il provvedimento, composto da 34 articoli, estende il raggio di azione dell’aiuto alla crescita economica (Ace), incentiva cioè la patrimonializzazione delle imprese. Il finanziamento di una serie di misure è vincolato ad una serie di azioni legate alla spending review gestita direttamente da Palazzo Chigi attraverso il commissario Cottarelli.

La decisione ha sollevato le critiche di Assopetroli Assoenergia secondo il quale ciò comporterà un aumento delle accise sui carburanti «che porterà il conto del “caro accise” disposto dagli ultimi due governi ad oltre 2,7 miliardi di euro fino al 2021». Arriva una norma «spalma incentivi» per la riduzione del 10% delle bollette alle Pmi, con un risparmio che per il governo si aggira sugli 800 milioni. Le norme «spalma-incentivi» sulle energie rinnovabili sono state definite «irresponsabili e prive di logica» da Confagricoltura Emilia-Romagna. Per Free, il coordinamento che raggruppa circa trenta associazioni del settore energie rinnovabili ed efficienza energetica, si tratta di una decisione gravissima «perché retroattiva ed è un brutto segnale anche per chi investe dall’estero nel nostro Paese». Il provvedimento «fa persino confusione tra la categoria degli operatori del fotovoltaico e quella delle altre Fer».

Nel «mare magnum» del maxiemendamento votato dal Senato c’è il via libera al prestito ponte per l’Ilva e il rafforzamento del ruolo del subcommissario ad hoc per il Piano di risanamento e lo sblocco delle risorse della famiglia Riva poste sotto sequestro. C’è il conferimento dei poteri per forme «speciali» di gestione dei rifiuti al governatore del Lazio Nicola Zingaretti. È stata introdotta la doppia soglia Opa al 25% per le società quotate, escluse le Pmi. Via libera al pagamento di 535 milioni di euro di crediti alle Poste italiane in risposta alla sentenza Ue sugli aiuti di Stato. Ben 410 milioni sono stati reperiti riducendo la dote per i pagamenti 2014 della Pubblica amministrazione. Bloccato l’affidamento del Sistri, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti, a Selex (Finmeccanica) dal 31 dicembre 2015, ma il contratto è stato prorogato fino alla stessa data. Modificati i tetti degli stipendi dei manager Pa per società che emettono strumenti finanziari o titoli, norme su Ferrovie (regolazione graduale pedaggi). È stato escluso il carcere per chi semina Ogm in Italia.