Neanche i colpi di stato militari sono più quelli di una volta. Errori madornali, ingenuità, gravi, troppe negligenze hanno caratterizzato il tentato golpe in Turchia. Tanto che proprio la tecnica dilettantesca ne ha decretato anche il fallimento. Eppure, l’esercito turco ha una lunga storia di pronunciamenti militari, seguendo la gloriosa tradizione balcanica, che ha fatto scuola in Medio Oriente e in America Latina.

Sono quindi un mistero queste mosse maldestre dei golpisti di venerdì sera. A cominciare proprio dall’ora X: i golpe si fanno a notte fonda, quando la gente dorme, non quando sta ancora al ristorante o in discoteca. I colonnelli greci si sono mossi all’1,30 di una notte feriale e non festiva del 1967 e alle 6 avevano finito il lavoro. Solo pochi nottambuli si sono accorti delle loro mosse.

Stupisce che si sia combattuto per i controllo della Tv pubblica Trt ma nessuno abbia pensato di bloccare immediatamente le numerose emittenti private, tutte schierate con Erdogan. Il quale, intelligentemente, le ha usate per lanciare i suoi messaggi di resistenza. Presto si è innescata una dinamica fatale per i golpisti: le Tv trasmettevano in diretta le immagini delle piazze che si riempivano, alimentando così la mobilitazione popolare.

I colonnelli greci, ma anche i golpisti del fascista principe Borghese, ritenevano fondamentale paralizzare le comunicazioni e rendere muti i telefoni. Allora era facile: bastava girare un interruttore. Ma anche oggi si può bloccare Internet e proprio Erdogan lo ha fatto più volte. I golpisti sembravano vivere nel secolo scorso.

L’errore può grande: non essere riusciti a neutralizzare Erdogan. A Cipro nel 1974 i golpisti hanno bombardato a lungo il palazzo presidenziale per uccidere il presidente Makarios. Lui è riuscito miracolosamente (non a caso era arcivescovo) a fuggire: il governo golpista è crollato dopo cinque giorni, non appena i turchi hanno invaso l’isola. A casa loro, invece, i militari turchi hanno combinato un pasticcio. Sembra che l’albergo del Presidente a Marmaris sia stato bombardato poco dopo la sua partenza.

Quindi: i golpisti non solo avevano calcolato male i tempi ma non avevano neanche circondato l’albergo.

Infine, il vero interrogativo: difficile organizzare un golpe in un esercito dell’Alleanza atlantica a insaputa degli americani. Probabilmente, i funzionari Usa hanno augurato ai cospiratori ogni successo, intendendo che questa era la condizione per il sostegno di Washington. Ma si sa che la Cia non è così diplomatica: collabora con entusiasmo.

Facile prevedere che i sollevamenti militari in Turchia continueranno. Dovranno però recuperare il know how perduto. Nel caso, chiedano consigli al generale Stylianos Pattakos, anni 104, l’uomo che ha portato i carri armati al centro di Atene. I suoi recapiti, li possono chiedere al vice presidente di Nuova Democrazia Adonis Georgiadis, suo carissimo amico.