Manifestazioni problematiche, a Parigi e in alcune città di provincia, con incidenti a Nantes e Rennes, corteo parallelo a Marsiglia, a Tolosa è stato eretto un muro per bloccare l’entrata di una sede del Ps.

A Parigi, un elicottero della polizia ha controllato dall’alto un corteo molto teso. La polizia ha fatto ampio uso di lacrimogeni e granate assordanti, anche contro la parte calma del corteo che ha sfilato dal Champ de Mars a place Denfert-Rochereau. Ci sono stati 12 fermi e anche tensioni tra manifestanti, il servizio d’ordine della Cgt e di Fo, con i caschi per difendersi da eventuali tiri di corpi contundenti, è stato criticato da una parte del corteo al grido di «collabo». Rappresentanti sindacali con il servizio d’ordine in testa alla manifestazione, poi gli anti-flic presi in mezzo, in coda il corteo calmo, con la polizia presente soprattutto in testa e agli incroci: la manifestazione parigina ha avuto una partecipazione simile a quella del precedente appuntamento, tra 11mila e 55mila partecipanti, a seconda delle fonti (Prefettura e sindacati).

L’obiettivo resta quello di arrivare al ritiro della Loi Travail. «Paris Debout!», ma anche «siamo tutti casseurs», il nervosismo cresce, mentre François Hollande in un’intervista alla radio Europe1 ha ribadito ieri che la legge El Khomri è «necessaria» e arriverà alla fine dell’iter parlamentare (per il momento è passata in prima lettura all’Assemblea senza voto, grazie al ricorso all’articolo 49.3 e adesso è al Senato fino a metà giugno, prima di tornare all’Assemblée).

18europa sotto francia nuit debout dfff71

La Prefettura aveva proibito ad alcuni attivisti di partecipare ai cortei e alla Nuit Debout in nome dell’articolo 5 dello stato d’emergenza, ma nella mattinata di ieri i giudici amministrativi hanno annullato il provvedimento quasi per tutti, una quarantina di persone in tutta la Francia. A Parigi il divieto è caduto per nove su dieci. I giudici del tribunale amministrativo hanno giudicato che si sarebbe trattato di una «limitazione grave e manifestatamente illegale per la libertà di movimento».

La tensione è alta. Sabato a Nantes un giovane di 18 anni è stato incriminato per «tentativo di omicidio» di un poliziotto, che era stato picchiato e colpito con una sbarra di ferro in occasione della manifestazione del 3 maggio scorso. Il ragazzo rischia la corte d’assise. A Rennes c’è stata ieri una prima condanna a 6 mesi per un giovane casseur. Il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve, ha affermato: «Il diritto di manifestare è sacro, ma non c’è diritto a spaccare tutto». All’Assemblée, il primo ministro, Manuel Valls, ha difeso la legge El Khomri, «indispensabile». Valls ha affermato che «c’è rischio di derive nel paese» a causa delle manifestazioni violente. La Cgt e Fo premono per arrivare al ritiro del testo di legge. «Bisogna generalizzare gli scioperi», ha affermato ieri il segretario della Cgt, Philippe Martinez, ammettendo così che lo sciopero generale è ancora lontano. Martinez, in testa al corteo di Parigi, ha accusato Hollande di «mostrare i muscoli» di fronte ai lavoratori per sole mire elettoralistiche in vista delle presidenziali del 2017. Ci sono stati scioperi di varie categorie. Nella notte tra lunedì e martedì hanno cominciato i camionisti, che hanno bloccato gli accessi ad alcune città, da Bordeaux e Le Havre. Scioperi anche nelle ferrovie, tra i marittimi, negli aeroporti.

Oggi, a Parigi (e anche in altre città) sono previste manifestazioni dei poliziotti, contro chi urla ai cortei «tutti detestano la polizia». A Parigi, i poliziotti del sindacato Alliace, molto a destra, si sono dati appuntamento in un luogo simbolico, a place de la République, dove si concentra il movimento Nuit Debout che infatti ha promesso che sarà presente in un contro-corteo. Giovedì sarà un’altra giornata di manifestazioni in tutta la Francia. Il braccio di ferro continua. Alla Sncf (ferrovie) e nel trasporto aereo gli scioperi sono confermati.