Eurocaravana 43. Il viaggio in Europa di una delegazione di genitori, studenti e difensori dei diritti umani in movimento per chiedere la restituzione in vita dei 43 studenti della scuola normale di Ayotzinapa, stato del Guerrero Messico, scomparsi sequestrati durante un’azione congiunta di polizia municipale, esercito e gruppi narcotrafficanti la notte tra il 26 e 27 settembre 2014.

Nel Messico falcidiato da oltre centoventimila desaparecidos il caso Ayotzinapa è diventato un simbolo dell’insicurezza e delle compromissioni che la politica messicana ha con gruppi malavitosi e grandi imprese. Ed è proprio la determinazione, la forza e l’ostinazione dei padri e della madri di famiglia a guidare questa lotta che così si è trasformata in simbolo non solo nel paese latino americano. Eurocaravana 43 è un occasione d’incontro con la storia di Ayotzinapa, una storia che è ben più lunga della sola movimentazione nata attorno alla sparizione dei 43. Le scuole normali rurali sono nate nei secondi anni venti del novecento post rivoluzione, e sono nate per dare un istruzione degna e possibile ai contadini lontani dalla città. Non solo, l’idea della scuole normali rurali è quella di dare ai propri studenti un mix di istruzione generale e istruzione contadina.
Non è un caso che proprio le scuole normali rurali sono da sempre oggetto della repressione dello stato, anche per il fatto di essere l’esempio più alto di istruzione pubblica, gratuita e attraversabile da chiunque nel paese.

Eurocaravana 43 però è occasione non solo per incontrare una lunga storia di dignità, non è solo la scusa per conoscere meglio questo movimento di genitori e studenti che da sette mesi commuove il mondo con la degna lotta di ricerca dei 43 studenti. Eurocaravana 43 è il momento per confrontare e congiure esperienze diverse, divise da un oceano ma vicine dal punto di vista dei contenuti e degli obiettivi.

Eurocaravana 43 infatti pur attraversando le città dove ci sono rappresentanze istituzionali messicane ha deciso di non cercare interlocuzioni dirette con la politica istituzionale degli oltre dieci paesi che attraverserà fino a metà maggio, ma ha deciso di fare incontri solo con la società civile, con i collettivi, con gli studenti e in generale con le realtà che pratica e fanno politica fuori dal potere istituzionale. Insieme a questi gruppi la delegazione dei tre uomini di Ayotzinapa crea momenti di pressione sulla politica messicana. Esattamente quello che accadrà oggi a Roma, dalle 11,00, con un presidio sotto l’ambasciata Messicana o come accaduto ieri a Milano sotto il consolato. Eurocaravana 43 quindi vuole essere un momento di congiuntura tra storie differenti, che troppo spesso manifestando o praticando realmente forme di vita che provano a fare esodo dai dispositivi del neoliberismo vengono represse, attaccate, marchiate come forme di primitivismo.

Ma con questo viaggio si vuole anche rimarcare le responsabilità degli stessi paesi europei che essendo legati a doppio filo con accordi commerciali con il Messico tacciono e non prendono posizione di fronte ad atti di lesione dei diritti umani, proprio come nel caso dei 43 studenti.

L’incontro/scontro con la delegazione di Ayotzinapa è un modo per responsabilizzare la stessa società civile che in Messico come in Europa non può sentirsi assolta e estranea a quello che accade ad attivisti e attiviste nel proprio paese così come nel mondo stesso.