«L’esperienza di Ala è finita, perché è finita l’idea di dare un sostegno alla politica riformista proposta da Renzi. Superata questa fase, va ripensato il collocamento delle forze moderate e liberali rispetto alla fase nuova che si prospetta. Una volta raggiunta una certa massa critica, dobbiamo proporre a Renzi di tagliare il nodo gordiano con i suoi oppositori interni ed esterni, attraverso la creazione di un nuovo soggetto politico, il Partito della Nazione».

Come se Matteo Renzi non avesse già abbastanza guai, ci si mette anche il senatore verdiniano Vincenzo D’Anna, che chiede appunto a Denis Verdini di chiudere bottega per dal vita a un nuovo progetto politico. Intervistato da «Cronache di Napoli», il senatore rottama Verdini (ma anche se stesso e Alfano) dicendo che «siamo tutti usurati dall’aver partecipato a un’altra stagione politica».

Quindi propone che sia Marcello Pera (non proprio una new entry) a guidare il «nuovo processo». «Sarebbe un partito con 13 milioni di voti in partenza – assicura facendo riferimento ai Sì al referendum – che nell’analisi comparativa tra Renzi, Salvini e Grillo, non potrebbe altro che aumentare nel gradimento degli italiani: Renzi è una spanna sopra gli altri». Certo, ammette il senatore, «far confluire il Pd in questo nuovo soggetto è un atto di coraggio. Non è facile, ma segna una svolta epocale in tutta la politica italiana».