La «ripartenza col botto» promessa da Matteo Renzi è un carretto di gelati che circola nel cortile di palazzo Chigi. Dopo giorni di voci e smentite, presunte liti con i ministri e tra ministri e l’ormai consueto dibattito sulle «coperture» da trovare, mentre i dati sulla crisi viravano sempre più al nero, il presidente del consiglio, in mancanza di meglio da proporre, decide di stupire facendo teatro. L’Econmist lo ritrae sulla sua copertina con un gelato in mano come un ragazzino, in piedi su una barchetta di carta moneta (l’euro) che affonda, dietro a Angela Merkel e Francois Hollande che guardano sereni l’orizzonte mentre Mario Draghi a poppa cerca disperatamente di svotare l’imbarcazione piena d’acqua? Bene, lui porta il gelataio (nota marca, riconoscibile, torinese) nella sede del governo, si prende un cono e sorride ai giornalisti: «Se volete ve lo offro».

Il «botto», il «vi stupirò» è insomma scenografia e il consueto fare un po’ sbruffone. Così Renzi si presenta in conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri, come sempre sfoggiando sicurezza. L’«epocale» riforma della scuola si farà la prossima settimana e non si dica che non ci sono le coperture (saranno solo linee guida, ma tant’è), per lo Sblocca Italia ci sono 10 miliardi e la giustizia sarà rivoluzionata. Ma tenendo conto che nei suoi primi sei mesi di vita il governo ha solo fatto un po’ di rodaggio. Perché i 1000 giorni che il presidente del consiglio aveva calcolato per realizzare grandi riforme cominceranno solo da lunedì. Niente fretta, perché il recordman di palazzo Chigi ha un nuovo slogan: «Passodopopasso». E’ questo il «logo» che sarà presentato appunto lunedì nel corso della conferenza stampa che darà il via ai 1000 giorni, che saranno scanditi da «un lavoro puntuale, concreto, quotidiano e sistematico», promette Matteo Renzi. Lo slogan è già sul profilo Twitter del premier, dove campeggia l’hashtag «#passodopopasso finanziamento opere cantierabili, nuovo codice appalti, sblocco Tap in Puglia, idrocarburi in Basilicata e Sicilia, eco bonus».

Certo, nonostante i giochi di fine estate Renzi riconosce che la situazione economica è «veramente preoccupante». E annuncia che per il 6 ottobre «la presidenza italiana» origanizzerà un vertice dei capi di stato e di governo Ue sulla crescita perché «la stagnazione in atto in Europa richiede una risposta forte e coraggiosa». Ma «a chi mi chiede se l’Italia violerà il 3% rispondo no. La flessibilità già c’è» ma «vogliamo utilizzarla meglio, come hanno detto Pier Carlo Padoan e Mario Draghi».

Non è un caso che il presidente del consiglio citi il ministro dell’economia e il presidente della Bce. Proprio ieri, prima del consiglio dei ministri, Padoan è salito al Quirinale da Giorgio Napolitano (che giovedì aveva ricevuto Renzi frenando i suoi entusiasmi) per un colloquio nel quale «si sono considerate attentamente le importanti indicazioni contenute nel discorso pronunciato dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, a Jackson Hole», recita la nota del Colle. Insomma, Renzi potrà pure scherzare sul gelato. Ma il presidente della Repubblica e il ministro dell’economia sembrano effettivamente contare su Draghi, perché salvi la barca che rischia di affondare.