Con il voto di fiducia alla legge di Stabilità passerà anche l’emendamento che consente al governatore campano, Vincenzo De Luca, di assumere il ruolo di commissario alla Sanità, seppure sottoposto a un controllo dei ministeri ogni sei mesi per verificare il piano di rientro e i Livelli essenziali di assistenza. La norma è stata approvata mercoledì alle 23 in commissione Bilancio (18 voti a 12) tra le proteste delle opposizioni e le contestazioni dei 5Stelle, secondo i quali i conti finali non tornavano e avrebbero voluto l’appello nominale. Il governo ha imposto ai deputati Pd di portare a casa la partita, i pentastellati lo definiscono «emendamento di scambio» che sancirebbe il baratto tra la Sanità campana e i voti al referendum costituzionale.

Ieri mattina si è fatto sentire Matteo Renzi: «Vogliamo fare il referendum sulle parole di De Luca, delle quali lui si è scusato e che io ho comunque giudicato sbagliate da subito (il riferimento è al commento su Rosy Bindi «infame, da uccidere» ndr)? Lo dobbiamo giudicare in base alle denunce? buttarla sui brogli, sulle scrofe ferite di Grillo, sulle frasi di De Luca è un tentativo di sviare dal merito del quesito».

I 5Stelle hanno depositato martedì un esposto alla procura di Napoli, che intanto ha aperto un fascicolo per adesso senza ipotesi di reato: le indagini partiranno dall’audio dell’incontro tra il governatore e i 300 sindaci riuniti per discutere del Sì alla riforma, incontro in cui secondo i grillini si svela la natura «clientelare» delle politiche deluchiane fino a ipotizzare un eventuale voto di scambio. La commissione Antimafia ha chiesto al tribunale la trasmissione degli atti: «Noi possiamo prendere in esame questo caso solo se ci sono profili che attengono al tema della mafia», ha spiegato la presidente della commissione, Rosy Bindi. Il ministro Andrea Orlando ha sottolineato: «Se la commissione Antimafia ha ritenuto di fare quel passo lo faccia, ma la polemica va affrontata sul terreno della politica».

De Luca è pronto a dare battaglia: «Come un anno e mezzo fa, anche oggi alla vigilia di un voto importante viene costruita, sul nulla assoluto, una campagna di aggressione mediatica inaudita. Si ha paura del voto in Campania che, oggi come alle regionali, è decisivo. Allora i promotori di quella campagna si sono coperti di vergogna e noi abbiamo camminato a testa alta. Così succederà anche oggi». Alla vigilia delle ultime regionali, De Luca finì nell’elenco degli «impresentabili» innescando un conflitto con Bindi che non si è ancora esaurito. In soccorso del governatore i verdiniani di Ala. In particolare il senatore Vincenzo D’Anna, presidente di Federlab (cioè il privato accreditato con il Sistema sanitario nazionale): «Mendace la ricostruzione che crea un combinato disposto tra l’ipotesi di stanziamento di 30 milioni per la sanità in Campania e l’approvazione dell’emendamento che ripristina in capo ai governatori la responsabilità di sovrintendere al piano di rientro».

Stanziamento per i privati che l’attuale commissario di governo ha bloccato. Felice per l’emendamento anche il parlamentare Ncd Raffaele Calabrò, consigliere ombra di De Luca e mediatore tra il governatore e la ministra Beatrice Lorenzin.

Sul fronte opposto, Luigi Di Maio attacca: «Mi sarei aspettato una sanzione del Pd per un comportamento almeno immorale di De Luca». Per i 5Stelle «Renzi si piega al voto di scambio incoraggiato da De Luca e premia il governatore su cui indagano l’Antimafia e la procura. Il voto in Campania, più che decisivo, rischia di essere estorto e viziato».