Nella notte tra il 2 e il 3 giugno è comparso sul blog ufficiale di Tor Project – progetto per la comunicazione anonima on line – una nota di appena 140 caratteri riguardo le dimissioni del mediattivista, giornalista e ricercatore di sicurezza informatica Jacob Appelbaum dalla sua posizione all’interno del progetto. Subito il post ha suscitato sulla Rete curiosità e stupore, visto il suo ruolo fondamentale che Jacob svolgeva all’interno del Tor Project e data la totale mancanza di informazioni riguardo le ragioni del suo passo indietro.

Si è dovuto aspettare fino alla sera del 4 giugno per ottenere ulteriori chiarimenti, quando sempre sullo stesso blog è comparso un altro post, questa volta più esaustivo, intitolato «Statement» e firmato dal direttore esecutivo di Tor Project, Shari Steele. Nel post si dichiara che nei giorni passati un certo numero – non specificato – di persone avrebbe presentato pubbliche accuse di maltrattamenti sessuali da parte di Appelbaum. Di seguito Steele ci tiene a precisare che questa per i partecipanti del progetto non costituisce una totale novità, in quando già da tempo circolavano voci riguardo alcuni comportamenti di Appelbaum, ma soltanto in tempi molto recenti si hanno avuto i primi riscontri effettivi. «Non sappiamo esattamente cosa è successo – dichiara Steele -, non abbiamo tutti i fatti alla mano, e stiamo attuando molte pratiche per determinarli al meglio delle nostre possibilità. Non siamo un organo investigativo, e ci troviamo in difficoltà nel fare sentenze sulla vita personale delle persone».

Tuttavia Appelbaum ha già lasciato la sua posizione. Il comunicato continua invitando chi avesse eventuali informazioni utili, o chi si fosse trovato vittima di azioni da parte di Appelbaum, a contattare le forze dell’ordine, richiesta nella quale non è celata una vena di amarezza: «Siamo consapevoli che molte persone delle comunità della sicurezza informatica e delle libertà digitali non necessariamente si fidano delle forze dell’ordine. Incoraggiamo queste persone a cercare consiglio da coloro di cui si fidano, e fare quello che credono sia la cosa migliore».

Dichiarando gli intenti di continuare a creare una comunità in cui i partecipanti si sentano al sicuro e vedano tutelata la propria privacy, Steele avvisa che questo post sarà probabilmente la loro unica dichiarazione pubblica sulla questione.