Donald Trump, contro ogni pronostico, è il 45mo presidente degli Stati uniti. Per il miliardario repubblicano una vittoria schiacciante e sorprendente. Hillary Clinton concede la sconfitta.

I repubblicani hanno vinto anche le votazioni per i governatori. Per avere un controllo così ampio degli stati bisogna risalire al 1922.

I repubblicani controlleranno il Congresso in entrambe le Camere e il nuovo presidente nominerà anche il prossimo giudice alla Corte Suprema, dominando la politica a stelle e strisce per i prossimi anni.

Il ritratto di Trump dell’agenzia EFE

(LaPresse/EFE) – Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Molto si può dire di lui, che non aveva mai ricoperto un incarico politico. Un limite, ma anche un vantaggio, per un candidato che si è proposto come alternativa all’establishment.

Figlio del costruttore newyorkese Fred trump, di cui ha ereditato l’impresa trasformandola in un impero, l’ora presidente eletto repubblicano ha cinque figli e si è sposato tre volte. La sua campagna elettorale è stata contraddistinta da controverse proposte e scandali, tra cui la promessa di costruire un muro al confine con il Messico, un video del 2005 in cui si vantò di aver molestato alcune donne, accuse di abusi sessuali rivoltegli da oltre 10 donne.

NON SONO UN POLITICO. “Io non sono un politico. I politici parlano ma non agiscono. Io sono il contrario”. Così disse Trump circa un anno fa, dopo essersi presentato per la corsa alla Casa Bianca con un controverso discorso in cui definì “stupratori” gli immigrati messicani. Nello scorso aprile ha ammesso di esser stato “un politico per un tempo molto breve” e di trovarsi in un processo di “apprendimento”. “Ciò che realmente sono stato è un imprenditore di successo per molto tempo”, ha detto Trump, noto per l’alta stima che ha di sé. Nel 1995 pubblicò un articolo intitolato: ‘Ciò che il mio ego vuole, il mio ego ottiene’.

DA BAMBINO “BULLO FANFARONE”, POI IMPRENDITORE A MANHATTAN. Prima della corsa per la Casa Bianca, con una campagna dai toni accesi e insultanti per conquistare gli elettori stanchi della classe politica di Washington, Trump negli Usa era già molto noto con una biografia degna di un copione hollywoodiano.

Nato il 14 giugno 1946 nel borough del Queens a New York, è il quarto di cinque figli del costruttore di origine tedesca Fred Trump e della casalinga di origine scozzese Mary MacLeod. A 13 anni il padre lo ritirò da scuola dopo che aggredì un insegnante, trasferendolo all’Accademia militare locale. Il Donald bambino, raccontano suoi coetanei, era “un bullo fanfarone” che diceva “parolacce a tutto volume”. Diplomatosi nel 1964, dopo aver raggiunto il rango di capitano, annunciò: “Un giorno sarò famoso”. Quattro anni dopo si laureò in economia alla Wharton School della University of Pennsylvania e divenne il favorito alla successione del padre nell’impresa di famiglia, Elisabeth Trump & Son, attiva a Brooklyn, Queens e Staten Island. Nel 1971 prese le redini dell’impresa e la ribattezzò The Trump Organization, trasferendosi nella più glamour Manhattan.

DAI GRATTACIELI ALLA TV. Nel 1987 pubblicò libro ‘The Art of The Deal‘ (cioè l’arte di fare affari), dove si legge “Gioco con le fantasie della gente” e in cui definisce “l’iperbole” una “forma innocente di esagerazione e una forma efficace di promozione”. Come imprenditore, ha costruito un impero, a partire dalla lussuosa Trump Tower di 58 piani in piena Fifth Avenue, poi hotel, campi da golf e casinò (affare questo che gli è costato quattro fallimenti). Secondo Forbes, la fortuna di Trump ammonta a 4,5 miliardi di dollari, ma lui sostiene valga 10 miliardi. Nel mondo dello spettacolo, ha investito soprattutto nel ruolo di boss nel reality show sulla Nbc ‘The Apprentice‘, che gli è valso una stessa sulla Walk of fame, e nella proprietà di concorsi di bellezza come Miss Universo.

TRE MOGLI, 5 FIGLI. Trump è stato sposato tre volte, per due volte ha divorziato: dalla modella ceca Ivana Zelnickova nel 1991 e dall’attrice statunitense Marla Maples nel 1999. Con la prima ha avuto tre figli, Donald Jr., Eric e Ivanka, che lavorano come vice presidenti esecutivi nella Trump Organization e hanno un ruolo importante nella corsa alla Casa Bianca. Con Maples ha avuto una figlia, Tiffany. Dal 2005 è sposato con la ex modella slovena Melania Knauss, 46 anni, con cui ha un figlio, Barron William.

NIENTE ALCOL E L’OSSESSIONE DEI MICROBI. Il magnate non fuma né beve alcol a causa della morte del fratello maggiore Fred, scomparso a 43 anni perché alcolista. Un’altra sua peculiarità è quella di definirsi “ossessionato dai microbi”, quindi raramente stringe la mano alle persone.

IL SESSISMO E LE MOLESTIE. Trump è stato coinvolto in diversi scandali a sfondo sessuale. Tra i vari insulti a donne, nel corso del tempo risaltano quelli alla giornalista Megyn Kelly in cui alluse al fatto che non fosse accomodante nell’intervistarlo per via del ciclo mestruale (“Le esce sangue dappertutto”, disse), quelli alla presentatrice Rosie O’Donnell chiamata “grosso maiale” e alla giornalista Arianna Huffington definita “cagna poco attraente dentro e fuori”. A inizio ottobre il Washington Post ha invece diffuso un video risalente al 2005, che registrava un colloquio fuorionda fra Trump e il conduttore Billy Bush: il magnate vi si vanta di molestie e palpeggiamenti e si esprime in modo estremamente offensivo e volgare. Tra le frasi: “Quando sei famoso, te lo lasciano fare, puoi fare ciò che vuoi, prenderle dalla ****”.

Per questo anche all’interno del Gop molti si sono smarcati dal magnate, alcuni chiedendo che rinunciasse alla corsa. Lui ha parlato di “chiacchiere da spogliatoio”. Pochi giorni dopo più di dieci donne hanno accusato Trump di molestie sessuali, che avrebbero subito nel corso di oltre vent’anni: hanno raccontato di essere state palpeggiate, di aver subito avances aggressive e ricevuto offerte di denaro in cambio di sesso. Trump ha negato e minacciato di portarle tutte in tribunale, una volta presidente.

I MIGRANTI. La battaglia contro l’immigrazione è stata centrale nella campagna elettorale di Trump: proibire ai musulmani l’ingresso negli Usa e creare un muro per impedire l’arrivo di migranti dal Messico sono stati i suoi leitmotiv. “Se non verrà realizzata l’idea di un temporaneo divieto di entrata negli Usa per i musulmani, ci saranno altri attacchi contro l’America”, disse in un’intervista a Cnn. “Vedrete molti, molti altri World Trade Center e probabilmente anche di più”, aveva aggiunto riferendosi agli attentati dell’11 settembre 2001, spiegando che i musulmani “vogliono abbattere i nostri edifici e schiacciare le nostre città. Vivono all’interno del nostro Paese”. Per questo vuole costruire un muro lungo il confine messicano, che ha promesso farà pagare al Messico (che ha respinto con un sonoro ‘no’).

La traduzione italiana del discorso di Trump via il Post

Grazie. Grazie mille, a tutti. Scusate l’attesa. È stata un cosa complicata. Grazie mille. Ho appena ricevuto una telefonata dal segretario Clinton. Si è congratulata con noi per la nostra vittoria – perché è noi che riguarda – e io ho fatto le mie congratulazioni a lei e alla sua famiglia per la campagna elettorale combattuta molto duramente: ha combattuto davvero duramente. Hillary ha lavorato per molto tempo e davvero sodo, e noi abbiamo un grande debito di gratitudine nei suoi confronti per il servizio che ha prestato al nostro paese. Sono davvero sincero. Ora per l’America è arrivato il momento di fasciare le ferite della divisione, dobbiamo riunirci. A tutti i Repubblicani e i Democratici e agli Indipendenti di questa nazione dico che è tempo di unirsi come un solo popolo. È il momento.

Prometto a ogni cittadino di questo paese che sarò il presidente di tutti gli americani. È una cosa davvero importante per me. A quelli che in passato hanno scelto di non sostenermi, e ce ne sono stati un po’: mi rivolgo a voi per chiedere la vostra guida e il vostro aiuto, in modo da poter lavorare insieme per unire il nostro grande paese. Come ho detto fin dall’inizio, la nostra non è stata una campagna ma piuttosto un incredibile e grande movimento, composto da milioni di uomini e donne che lavorano duro, amano il loro paese e vogliono un futuro migliore e più luminoso per loro stessi e le loro famiglie. È un movimento che comprende americani di tutte le razze, religioni, contesti e credenze, che vogliono e si aspettano che il nostro governo serva il popolo. E così sarà.

Lavorando insieme cominceremo dal compito urgente di ricostruire la nostra nazione e di rinnovare il sogno americano. Ho passato tutto la mia vita nel mondo degli affari a osservare il potenziale inespresso di progetti e persone in tutto il mondo. È questo quello che ora voglio fare per il nostro paese. Sfruttare il suo tremendo potenziale. Ho imparato a conoscere benissimo il nostro paese. Ha un potenziale tremendo. Sarà una cosa bellissima. Ogni americano avrà l’opportunità di sviluppare a pieno il suo potenziale.

Gli uomini e le donne dimenticati di questo paese non saranno più dimenticati. Sistemeremo i problemi dei nostri centri urbani e ricostruiremo le nostre autostrade, i ponti, i tunnel, gli aeroporti, le scuole e gli ospedali. Ricostruiremo le nostre infrastrutture, che non saranno seconde a nessuno, e daremo lavoro a milioni di persone nel ricostruirle. Ci prenderemo finalmente cura dei nostri grandi reduci di guerra che ci sono stati così leali; durante questo viaggio di 18 mesi ne ho conosciuti tanti. Il tempo che ho passato con loro durante questa campagna elettorale è stato uno degli onori più grandi che abbia mai avuto. I nostri veterani sono persone incredibili.

Avvieremo un progetto di crescita e rinnovamento nazionali. Sfrutterò i talenti creativi dei nostri cittadini e farò appello ai migliori e ai più brillanti perché usino il loro tremendo talento a beneficio di tutti. Succederà. Abbiamo un grande piano economico. Raddoppieremo la crescita del nostro paese e avremo l’economia più forte al mondo. Allo stesso tempo, andremo d’accordo con tutte le altre nazioni che vogliono andare d’accordo con noi. Lo faremo. Avremo ottimi rapporti. Ci aspettiamo di avere rapporti davvero eccellenti. Non esiste un sogno troppo grande, o una sfida troppo difficile. Niente di quello che vogliamo per il nostro futuro è al di fuori della nostra portata. L’America non si accontenterà più di niente che non sia il meglio. Dobbiamo rivendicare il destino del nostro paese e sognare in grande e in modo audace. Dobbiamo farlo. Torneremo a sognare cose belle e di successo per il nostro paese.

Alla comunità mondiale voglio dire che, nonostante metterò gli interessi dell’America sempre al primo posto, ci comporteremo in modo corretto con tutti. Tutti i popoli e tutte le nazioni. Cercheremo un punto d’incontro, e non l’ostilità. Collaborazioni e non conflitti.

Ora vorrei sfruttare questo momento per ringraziare alcune delle persone che mi hanno davvero aiutato ad arrivare a questa vittoria davvero storica, come la stanno definendo. Innanzitutto voglio ringraziare i miei genitori, che so mi stanno guardando da lassù in questo momento. Persone magnifiche, da cui ho imparato moltissimo e che erano meravigliose sotto ogni punto di vista. Sono stati dei genitori davvero fantastici. Vorrei ringraziare anche le mie sorelle, Marianne e Elizabeth, che sono con noi qui stanotte. Dove sono? Sono qui da qualche parte, ma sono molto timide. E mio fratello Robert, un mio grande amico. Dov’è Robert? Mio fratello Robert. Dovrebbero essere tutti su questo palco, ma fa niente. Sono fantastici. E anche il mio fratello defunto Fred, una persona fantastica. Sono stato molto fortunato: tutta la mia famiglia è stata fantastica. I miei fratelli e sorelle, i miei genitori: tutte persone incredibili. A Melania, Don, Ivanka, Eric, Tiffany e Barron: vi amo, e grazie, soprattutto per aver avuto pazienza per tutte queste ore. È stata dura. La politica è una cosa cattiva e dura. Perciò, voglio ringraziare davvero molto la mia famiglia. Grazie a tutti.

Lara, ha fatto un lavoro incredibile. Vanessa, grazie, davvero. Siete stati un gruppo fantastico. Mi avete dato tutti un sostegno incredibile. Sappiate che siamo un gruppo di molte persone. Dicono sempre che abbiamo uno staff piccolo. Non mi sembra così piccolo. Guardate tutte le persone che abbiamo. Guardatele. Kellyanne, Chris, Rudy, Steve e David. Nel nostro gruppo ci sono persone di grandissimo talento, e voglio dirvi che il nostro viaggio è stato davvero molto speciale.

Voglio ringraziare in modo molto speciale il nostro ex sindaco Rudy Giuliani. È incredibile: ha viaggiato con noi ed è venuto alle riunioni. Rudy non cambia mai. Dov’è Rudy? Dov’è? Il governatore Chris Christie, gente, è stato incredibile. Grazie, Chris. La prima persona, il primo senatore, il primo politico importante a sostenerci è stato Jeff Sessions; lasciate che ve lo dica: è molto rispettato a Washington perché non si trovano persone brillanti come il senatore Jeff Sessions. Dov’è Jeff? Un grande uomo. C’è poi un altro grande uomo, che è stato un avversario molto tosto. Non è stato facile avere a che fare con lui. L’ho conosciuto da avversario perché è stata una delle persone che voleva andare contro i Democratici: il dottor Ben Carson. Dov’è Ben? Qui da qualche parte c’è anche Mike Huckabee, un uomo fantastico. A Mike e alla sua famiglia, a Sara: grazie. Il generale Mike Flynn. Dov’è Mike? E il generale Kellogg. Più di 200 tra generali e ammiragli hanno sostenuto la nostra campagna, sono persone speciali. Abbiamo 22 persone che hanno ricevuto la medaglia d’onore del Congresso.

C’è un’altra persona molto speciale con cui, secondo le notizie che circolavano, non andavo d’accordo. La verità è che non ha avuto un solo secondo negativo con lui. Parlo di – come avete fatto a indovinare? – Reince [Priebus, il capo del Partito Repubblicano]. Guardate tutte queste persone qui: Reince è una superstar. Io gli ho detto: «Non possono chiamarti superstar finché non vinciamo». Reince è davvero una superstar e lavora come nessun’altro. Vieni qui, Reince! Era ora! Vieni qui a dire qualcosa! La nostra collaborazione con il Partito Repubblicano è stata fondamentale per il nostro successo, e devo dire che ho avuto modo di conoscere delle persone incredibili.

Le persone del Secret Service. Sono tosti, intelligenti e acuti, ed è meglio non farli arrabbiare, credetemi. Quando voglio andare a salutare una folla di persone, mi prendono e mi fanno sedere di nuovo. Però sono persone fantastiche, e voglio ringraziarle. Anche le forze dell’ordine di New York sono qui stanotte. Sono persone spettacolari, che a volte purtroppo non vengono apprezzate come dovrebbero. Noi però le apprezziamo.

Questo è stato quello che si definisce un evento storico. Ma per essere davvero storico, dobbiamo fare un ottimo lavoro e io vi prometto che non vi deluderò. Faremo un ottimo lavoro. Non vedo l’ora di essere il vostro presidente e spero che alla fine di due, tre, quattro o magari otto anni direte che questa è stato una cosa di cui siete orgogliosi.

Posso solo dire che anche se la campagna elettorale è finita, il nostro lavoro per il nostro movimento inizia solo ora. Ci metteremo subito al lavoro per il popolo americano e spero faremo un lavoro che vi renderà orgogliosi del vostro presidente. Sarete orgogliosi. Sono onorato.

È una serata fantastica. Sono stati due anni fantastici e amo questo paese. Grazie. Grazie mille. Grazie, Mike Pence.