L’arresto lo scorso marzo della ’dama bianca’ Federica Gagliardi aveva aperto uno squarcio sul giro di droga che dal Sudamerica arrivava in Italia attraverso i voli per Fiumicino e, via nave, al porto di Salerno. Ieri 28 arresti hanno chiuso l’inchiesta sul traffico di cocaina e hashish dal Venezuela organizzato dal campano Pasquale Fiorente e dal fratello Alessandro. Tra i corrieri utilizzati proprio Federica Gagliardi, cioè la donna vestita di bianco fotografata dai paparazzi mentre nel 2010 sbarcava a Panama con il premier Silvio Berlusconi su un volo di stato insieme a Valter Lavitola. Nel 2006 e 2007 aveva lavorato nell’assessorato al Commercio del comune di Roma, conosciuta negli ambienti politici di destra visto che aveva fatto parte del comitato elettorale di Renata Polverini e aveva anche ricoperto il ruolo di capo della segreteria del segretario generale del Lazio.

I pm di Napoli, Francesco Greco e Pierpaolo Filippelli, hanno contestato a tutti gli indagati l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Base operativa nella provincia di Napoli e luoghi di spaccio in provincia di Roma, Monza, Salerno, Macerata e Vicenza, appoggi in Spagna, Olanda e Colombia. Gli sbarchi avvenivano con la complicità di alcuni esponenti della Polaria di Fiumicino e di alcuni dipendenti di una ditta di pulizie, nonché di un dipendente di una società di movimentazione container nel porto di Salerno. Tra il 2012 e lo scorso anno, oltre al sequestro dei 23 chili di coca nel trolley della Gagliardi, sono stati sottratti alla banda 1,5 chili di coca all’aeroporto di Milano, 34 chili di polvere bianca ancora a Fiumicino, 19 chili di coca a Capodichino. Nel 2006 era entrata in vigore la legge Fini – Giovanardi, con l’equiparazione di droghe leggere e pesanti, così mentre le carceri si riempivano fino all’invivibile, costringendo l’Unione europea a multare l’Italia per la condizione disumana dei centri detentivi, i traffici di stupefacenti crescevano vorticosamente, tanto che sequestri ingentissimi erano considerati dal cartello dei fratelli Filippelli come un semplice intralcio. Federica Gagliardi era stata contattata attraverso un’agenzia di modelle di Roma, considerata un volto famoso nonché coperta da amicizie influenti, le stesse che avallavano giri di vite sulle droghe, e per questo perfetta come corriere.

Il suo arresto a marzo, hanno spiegato i pm, è stato un atto necessario: se avesse superato i controlli a Roma, gli ordini erano di lasciare il trolley nei bagni a un complice, c’era ciò il rischio di perdere il carico. Era il suo secondo viaggio, il primo era stato bloccato per controlli improvvisi nell’aeroporto di partenza di Caracas. Aveva voluto riprovarci, il suo appoggio a Roma (un agente della Polaria) si era tirato indietro all’ultimo momento temendo di essere nel mirino delle forze dell’ordine. La donna aveva coinvolto due amici della Guardia di finanza, inconsapevoli del traffico, per farsi venire a prendere e superare inosservata i controlli. Il compenso pattuito per il suo lavoro era di 50mila euro.

Fiorente si era assicurato una fitta rete di collaborazione che gli consentiva di nascondere temporaneamente la droga in case e depositi. Nel corso delle attività investigative sono stati sequestrati 100 chilogrammi di cocaina e 1.000 chili di hashish che, immessi sul mercato, avrebbero fruttato al gruppo di narcotrafficanti oltre 20 milioni di euro. Sigilli a 13 immobili, 6 autovetture, 2 aziende nel settore degli autoveicoli e della ristorazione, quote societarie e uno yacht da diporto per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Il giro di vite proibizionista portato avanti dal 2006 sembra solo aver prodotto benefici ai bilanci dei trafficati.