«State mettendo la fiducia su Topolino. Non credevo possibile che il parlamento potesse votare un provvedimento scritto coi piedi». Alle 5,30 del mattino il senatore pentastellato Giuseppe Vacciano decide che ne ha viste troppe. E se la prende con il presidente del Senato Pietro Grasso che chiede all’aula di votare il maxiemendamento fatto arrivare dal governo dopo innumerevoli rinvii scatenando la reazione delle opposizioni che accusano di non aver avuto neanche il tempo di studiarlo.

Senatore lei ha fatto in tempo a leggere il maxiemendamento?

Non in maniera integrale. Pensare che alle due di notte ci si possa concentrare su 150 pagine, molte delle quali completamente nuove e qualcuna senza né capo né coda mi sembra una pretesa eccessiva. Ed è completamente irrispettoso rispetto ai colleghi della commissione Bilancio.

Però vi siete accorti della presenza nel testo di numerosi errori.

Al di là del fatto che a un certo punto è scattata la caccia al tesoro, alcuni erano proprio marchiani. C’erano commi che facevano riferimento a parti del testo inesistenti, altri erano duplicati ed erano state aggiunte cose che non erano state concordate in commissione. Tutto l’iter della legge è viziato.

Per questo voi avete chiesto di rimandare il testo in commissione?

Abbiamo chiesto di avere un testo che fosse definitivo. Stiamo parlando di una legge dello Stato, non possiamo pensare che si lavori con questa approssimazione. Non è mica Topolino. Anzi probabilmente merita più rispetto una pubblicazione come Topolino, curata più della legge di stabilità che poi va a influire sulla vita dei cittadini. Poi sinceramente quando mi si dice che garantisce il governo, trovo che sia davvero disarmante.

Per questo ha polemizzato con il presidente Grasso.

Ho polemizzato perché mi sembra una cosa che svilisce il ruolo del parlamentare, di tutti i parlamentari, non solo di quelli di minoranza. Il governo dice: sì, il testo che vi ho presentato è una porcheria, è scritto con i piedi ma non vi preoccupate perché garantisco io. Ma che vuol dire? Come si può presentare una legge dello Stato a un voto di fiducia e arrivare con un testo che sembra scritto da un bambino di tre anni. E’ un’assurdità. Capisco che Grasso si trovi in una posizione difficile, ma questo significa abusare della credulità popolare.

Voi 5 stelle avete fatto un elenco di tutti gli emendamenti marchetta.

Una parte sono stati espunti dopo che li abbiamo individuati, anche se questo è stato un lavoro specifico della commissione Bilancio.

Renzi però rivendica di esser riuscito a fermare l’assalto alla diligenza.

Renzi ha perfettamente ragione. Peccato che gli emendamenti marchetta vengano tutti dalla sua maggioranza. Siamo all’assurdo, perché se si confrontano gli emendamenti delle opposizioni con quelli della maggioranza, sia al testo base sia come subemendamenti, ci si rende conto che le marchette le hanno fatte tutte loro.

Adesso c’è la legge elettorale, cosa vi aspettate?

Niente di buono. Un anticipo lo abbiamo avuto proprio oggi (ieri, ndr) con un incardinamento completamente farlocco, obbligato dopo 26 ore di aula solo perché si deve fare, perché Renzi deve portare il risultato a casa per esibirlo come trofeo. Se questo è l’inizio di una procedura della legge elettorale che ha una valenza particolare per il nostro Paese beh, io non mi aspetto niente di buono. Ormai assistiamo a un assalto alla democrazia. Quando uno si fa forte della maggioranza e nega all’opposizione la possibilità di collaborare, perché in alcune occasioni abbiamo offerto dei miglioramenti senza nulla imporre, in effetti possiamo parlare, come fa Grillo, di una dittatura alla vasellina. Magari è un po’ brutto, ma ci può anche stare.