Tensione alle stelle nel Sinai e in tutto l’Egitto. Con l’approssimarsi delle elezioni parlamentari, la cui data non è ancora stata stabilita nonostante il ritardo rispetto alla tabella di marcia approvata all’indomani del golpe del 2013, torna il terrorismo nel Sinai. Come al solito, da perfetto copione, attacchi jihadisti ad orologeria legittimeranno qualsiasi provvedimento dell’uomo del momento, il presidente Abdel Fattah al-Sisi.

Una serie di esplosioni, contro un checkpoint a Sheikh Zuwayd nel Sinai, e due attentati kamikaze, hanno provocato 29 vittime e 27 feriti. I tempi per l’approvazione della legge elettorale per le parlamentari si allungano.

Secondo la stampa locale, sarebbe pronta una bozza che prevede collegi su base distrettuale.

Dopo l’esplosione che ha ferito 11 persone alle porte dell’Università del Cairo e la sospensione di 27 studenti in vari atenei egiziani, per il loro attivismo politico, i rappresentanti del gruppo Studenti contro il golpe ha annunciato una nuova ondata di proteste contro i militari negli atenei di tutto il paese, nei prossimi giorni.