E’ di nuovo emergenza la centro Baobab di via Cupa, a Roma. Dopo che un mese fa la prefettura ha dato ordine di sgomberare le tende allestite all’esterno della struttura le decine di migranti, in maggioranza eritrei, che ogni giorno arrivano nella capitale non trovano nessuna assistenza. A denunciare la situazione sono i Medici per i diritti umani (Medu) e i volontari che si alternano al Baobab. «In queste ore a Roma centinaia di migranti vulnerabili in arrivo dal Corno d’Africa sono lasciati in condizioni disumane», si legge in una nota di Medu. «Si tratta di giovani uomini, donne, ragazze incinte arrivati da pochi giorni nel nostro paese dopo un viaggio drammatico che a Roma non trovano nessun tipo di accoglienza istituzionale. Centinaia di persone costrette a dormire letteralmente sull’asfalto in condizioni igieniche-sanitarie critiche».

Come già accaduto l’anno scorso, quando per il centro baobab sono passati in pochi mesi 35 mila migranti, anche in questi giorni a rimboccarsi le mani dando un aiuto concreto ai volontari e ai medici di Medu sono i romani che portano al centro generi alimentari e vestiti. «E’ una vergogna per la città lasciare degli esseri umani in questa condizioni», prosegue l’associazione. «I miserrimi centri di per migranti d Niamey e Agadez in Niger, uno dei paesi più poveri d’Africa, sono probabilmente meno precari del nulla in termini di assistenza. L’unico intervento delle istituzioni di un mese fa, lo sgombero del presidio umanitario al Verano senza soluzioni alternative, non ha fatto che aggravare la situazione».

Inutili gli appelli rivolti alla prefettura e al nuovo sindaco Virginia Raggi perché intervengano trovando soluzione a una situazione che rischia di degenerare. Da qui l’appello dei volontari ai romani: «Servono pasti pronti per il pranzo. Oggi siamo riusciti a dare da mangiare solo ad una parte dei migranti di via Cupa, circa 150 su 300. Le istituzioni si nascondono e negano anche la possibilità all’auto-organizzazione. Chiediamo a singoli cittadini, forni, rosticcerie, ristoranti, mense di aiutarci con l’invenduto o con donazioni spontanee per il pranzo».