«Eccellentissimo Sr. Alexis Tsipras Primo Ministro di Grecia, Felicitazioni calorose per la sua brillante vittoria politica, che ho seguito da vicino attraverso Telesur». Comincia così la lettera inviata da Fidel Castro dopo la vittoria dei «no» al referendum in Grecia.

«La Grecia – continua Fidel – è molto famigliare tra i cubani. Ci ha insegnato filosofia, arte e scienza dell’antichità quando eravamo studenti, e con esse la più complessa di tutte le attività umane: l’arte e la scienza della politica. Il suo paese, specialmente il suo coraggio nella congiuntura attuale, suscita ammirazione tra i popoli latinoamericani e caraibici: per come la Grecia difende la sua identità e la sua cultura di fronte alle aggressioni esterne. Né possiamo dimenticare che un anno dopo l’attacco di Hitler alla Polonia, Mussolini ha ordinato alle sue truppe di invadere la Grecia e che questo coraggioso paese ha respinto l’aggressione e obbligato gli invasori a retrocedere, il che ha spinto il dispiegamento di unità blindate tedesche in direzione della Grecia, deviandole dall’obbiettivo iniziale. Cuba conosce il valore e la capacità combattiva delle truppe russe, che unite alle forze del suo poderoso alleato, la Repubblica popolare cinese e altre nazioni del Merioriente e dell’Asia sempre cercheranno di evitare la guerra, ma non permetteranno nessuna aggressione militare senza reagire».