Giornata nera per l’ex cavaliere, quella di ieri. La procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex presidente del consiglio, accusato di induzione a mentire. Tramite del faccendiere Valter Lavitola, è l’accusa, avrebbe pagato l’imprenditore Gianpaolo Tarantini perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009. Tarantini ha sempre sostenuto che Berlusconi non sapeva che fossero prostitute. Per i magistrati invece dagli atti emergerebbe la consapevolezza dell’allora capo del governo. L’udienza preliminare inizierà il 14 novembre.

Intanto da Milano arriva un altro colpo per l’ex cavaliere. Ieri il procuratore generale Piero De Petris ha chiesto di confermare la condanna a 7 anni di carcere nel processo d’appello sul caso Ruby, dove l’ex cavaliere è accusato, e condannato in primo grado, di concussione e prostituzione minorile. Secondo l’accusa «non vi è ragione» per non confermare la condanna di primo grado e «non vi sono elementi» perché Berlusconi non debba essere condannato. Il magistrato ha ammesso che la pena è severa, ma giusta. La sentenza milanese è attesa per il 18 luglio.