Lucca Comics & Games compie 50 anni, con manifesto appositamente realizzato da Zerocalcare. E non è più quello delle origini. Perché si sono moltiplicate le sezioni, da qualche anno si è aggiunta l’area movie dedicata al cinema, e soprattutto perché ormai sono centinaia di migliaia i visitatori e tutto il centro storico diventa teatro dell’evento. Affollato di cosplayers che si vestono come i loro eroi.
Ecco quindi la principessa Leila in coda al bancomat, supereroi che addentano panini, ragazzine trasformate in personaggi dei manga, sino a quando non urlano perché si erano accorte di essere accanto a Freddy Kruger.

Ma il personaggio più atteso di questa edizione è Frank Miller. L’uomo che ha reinventato Batman con Il cavaliere oscuro, che ha creato Sin City, portandolo anche al cinema con Rodriguez, che ritiene la versione di Zack Snyder di 300 una trasposizione migliore del fumetto originale «come il primo Superman» e che ora sta lavorando, tra l’altro, su Xerxes da noi conosciuto come Serse che dovrebbe a sua volta diventare un film «ma con una dimensione molto più mistica rispetto a 300».

Segnato e forse anche stanco, vestito di nero con un cappello altrettanto nero perennemente piazzato in testa, la sua silhouette sembra ricordare il Freddy incubo degli adolescenti. Macché, pur concedendosi per poco tempo ai giornalisti (oggi incontra il pubblico), lo fa comunque con grande generosità e ironia. A proposito di Batman racconta di avere cercato di «distillare l’essenza dei personaggi coinvolti. Molti personaggi dei fumetti si rifanno ai miti greci, Superman, Batman, Wonder Woman. Quello che mi ha entusiasmato di Batman era la sua fiducia cieca nei confronti della giustizia, e la sua rabbia dovuta al trauma dell’omicidio dei genitori».

Giustizia che si coniuga anche con la violenza. «Le mie storie sono avventure per questo c’è violenza, che non è la soluzione dei problemi della società». Considerato un conservatore, anche per alcuni suoi fumetti e per la violenza profusa, Miller potrebbe essere preso per un elettore di Donald Trump «mi fa male la testa quando sento parlare di Trump e capisco che volete umiliarmi come americano (ironizza) perché abbiamo un candidato presidente coi capelli arancioni. Patetico. Però Batman è un personaggio di fantasia: combatte gente che ha commesso dei crimini. Trump invece è un pagliaccio molto pericoloso».

Subito dopo, passando sotto una statua di Rocky e fendendo anime, ci si sposta nella chiesa di San Giovanni, da Batman a Ratman perché tra i tanti appuntamenti lì c’è la Panini Comics che presenta The Walking Rat un intrigante volume a fumetti di Leo Ortolani messo in vendita in edizione speciale con intero ricavato devoluto a Emergency.
Infatti anche Cecilia Strada, figlia di Gino, partecipa all’incontro e i suoi racconti «dai fronti» colpiscono l’uditorio. Quello tra Ortolani e Emergency è un rapporto che avrebbe dovuto concretizzarsi anni fa, con Gino tra i protagonisti di un fumetto, ipotesi però sfumata, ora la collaborazione ha preso altre vie.
Lucca Comics & Games prosegue fino al 1 novembre e nella giornata odierna propone un incontro con Charlie Adlard, il disegnatore inglese che negli ultimi 12 anni ha realizzato senza interruzioni oltre 150 numeri della celeberrima serie The Walking Dead, creata da Robert Kirkman.