Un golpe per interposta magistratura. Questa la tesi sostenuta dal governo argentino di Cristina Kirckner a seguito del caso Nisman.

Il procuratore Alberto Nisman è stato trovato morto nel suo appartamento dopo essere rientrato precipitosamente dalle ferie per accusare la presidente e diversi uomini del suo governo di aver coperto la pista iraniana nel caso dell’attentato alla mutua israelitica Amia, avvenuto nel 1994 a Buenos Aires.

Un apparente suicidio, quello del pm, trovato in bagno con una calibro 22, messo però subito in forse dai dubbi emersi dall’indagine. Intorno, l’ombra dei servizi segreti israeliani e statunitensi, in particolare quella dell’ex uomo forte dell’intelligence ed ex spia della dittatura argentina, recentemente silurato e irreperibile. Si sospetta anche del collaboratore che ha fornito la pistola a Nisman, che pare si sentisse minacciato. E ora ci si interroga anche sulla fuga di Damian Pachter, il giornalista che ha dato per primo la notizia del ritrovamento del corpo di Nisman, che si è rifugiato in Israele dopo aver denunciato di temere per la sua vita.

Intanto l’Iran respinge ogni accusa.