Aumentano in Gran Bretagna gli episodi d’intolleranza e i «crimini d’odio» a danno di cittadini di Paesi Ue – soprattutto dell’est – dopo il referendum sulla Brexit.

È quanto emerge dalla nuova inchiesta del «Guardian» che ha interpellato 17 ambasciate e consolati europei, con decine di intimidazioni o aggressioni denunciate. L’impennata di intolleranza era già stata segnalata da alcuni media sulla scorta di dati recenti diffusi dalla polizia. In particolare i diplomatici della Polonia segnalano oltre 30 incidenti censiti a danno di loro connazionali dal 23 giugno, fra cui il più grave di tutti: l’uccisione di un immigrato polacco e il ferimento di un altro da parte di una gang di teenager a Harlow, distretto dell’Essex, in Inghilterra.

Si segnalono poi altri recenti episodi: i colpi di pistola sparati contro la casa di una famiglia lituana in Ulster, il rogo di un negozietto di romeni a Norwich, la devastazione di una casa di lettoni a Nottingham. E persino il caso d’una donna finlandese aggredita al grido di: «Polacca, vattene a casa». «Segnaliamo ogni singolo incidente e ne siamo rattristati», ha commentato l’ambasciatore di Varsavia nel regno, Arkady Rzegocki.