Il papa risponde alla fedele. Francesco «benedice» Francesca Pardi, scrittrice e direttrice de Lo Stampatello. A giugno lei aveva scritto per denunciare gli attacchi ricevuti (con la compagna Maria Silvia Fiengo) dal Comitato Difendiamo i nostri figli a causa della pubblicazione di fiabe con un taglio gender. Libri che il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro aveva messo all’indice. Il 9 luglio Bergoglio le ha risposto attraverso monsignor Peter Brian Wells, assessore per gli Affari generali della Segreteria di stato vaticana.

«Papa Francesco non mi ha scritto “Vai avanti”. La sua risposta non è un’apertura alle famiglie omogenitoriali. Ma è sicuramente un cambiamento di tono nel confronto. Ci restituisce il rispetto che meritiamo, come persone e come famiglia. È da un anno che siamo attaccati in maniera denigratoria per i libri che pubblichiamo con la casa editrice. Attacchi aggressivi, aspri». Racconta Francesca Pardi ad Aleteia il network cattolico mondiale d’informazione e approfondimento.

«Ho una profonda stima del papa, ho avuto un’educazione cattolica» afferma ancora Pardi, «E il messaggio privato del pontefice, a mio avviso, va interpretato in due direzioni: in primo luogo c’è il valore pastorale di andare verso quei valori, appunto cristiani, che la chiesa diffonde; in secondo luogo parla di cristiani e non cattolici forse per aver come riferimento un orizzonte più ampio di religioni che riescono a dialogare maggiormente con il mondo omosessuale».

Tutto nasce dal Family Day, quando Pardi scrive una lettera privata al papa allegando una copia dei libri, (compreso «Piccolo uovo» e «Perchè hai due mamme»). La risposta è arrivata nella cassetta delle lettere: una comunicazione privata scritta da monsignor Wells a nome del papa, su carta intestata del Vaticano, idirizzata anche a Maria Silvia. «Sua Santità è grato per il delicato gesto e per i sentimenti che lo hanno suggerito e auspica una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani», impartendo la benedizione apostolica.

E da oltre Tevere arriva una puntualizzazione. Padre Ciro Benedettini, vicedirettore della sala stampa vaticana, afferma: «In nessun modo la lettera della Segreteria di stato intende avallare comportamenti e insegnamenti non consoni al Vangelo, anzi auspica “una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani”, smentendo qualunque apertura alle teorie gender». Fuori luogo, secondo padre Benedettini, ogni «strumentalizzazione del contenuto della lettera». Corrispondenza privata, mentre la benedizione papale «è alla persona e non a eventuali insegnamenti non in linea con la dottrina della Chiesa sulla teoria del gender, che non è minimamente cambiata, come più volte ha ribadito anche recentemente il Santo Padre».