Cominciamo dai film italiani, e non per un improvviso attacco di « nazionalismo» (provincialismo?) ma perché per il cinema nostrano la Mostra del cinema di Venezia è da sempre l’appuntamento «it», il passaggio obbligato a cui non si può rinunciare. E questo anche se l’attesa costa magari la perdita di un altro festival, però: come dire di no a Venezia? Dei registi italiani che saranno in concorso al Lido quest’anno si parla con quasi certezza di Mario Martone e del suo Leopardi (Il giovane favoloso),di Francesco Munzi (Anime nere) e di Saverio Costanzo (Hungry Hearts). La conferma si avrà domani, giorno della conferenza stampa della Mostra diretta da Alberto Barbera, mentre è già sicuro – lo hanno annunciato nei giorni passati – che non ci saranno David Fincher (Gone Girl) e Paul Thomas Anderson (Inherent Vice) «dirottati» al New York Film Festival.
Ieri si è scoperto intanto il programma delle Giornate degli autori, la sezione indipendente – curata da Giorgio Gosetti – nata undici anni fa seguendo un po’ l’ispirazione della Quinzaine des Realisateurs cannois, che al Lido veneziano accoglie autori e festivalieri nella sua Villa puntando a una slow life davvero rara al festival.
Ed è nel suo cartellone che troviamo il nuovo film di Ivano De Matteo,autore del molto riuscito – anche e soprattutto per la sua ruvidità Gli equilibristi – che rilegge La cena di Herman Koch (molto liberamente) in I nostri ragazzi. Le vite all’opposto di due fratelli riunite da un gesto inconsulto compiuto dai loro figli (nel cast Alessandro Gassman e Luigi Lo Cascio).Ancora Italia con Felice Farina e il suo Patria, dal libro di Deaglio, un racconto più voci del nostro paese.
Insieme alla Mostra 71, le Giornate condividono l’evento speciale 9×10 Novanta, film collettivo di nove registi, appunto, tra cui Alice Rohrwacher, Alina Marazzi, Pietro Marcello e Sara Fgaier, Costanza Quatriglio, che ripercorrono la storia italiana attraverso gli archivi dell’Istituto Luce che compie novant’anni. Dalla guerra alle lotte delle donne alle canzoni.

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Tra gli eventi speciali, anche The Show Mas Go On di Rä Martino, la storia dei magazzini Mas, Magazzini allo Statuto, divenuti poi magazzini del Popolo, a Piazza Vittorio, a Roma, divenuti nel tempo una specie di istituzione nel paesaggio culturale della capitale – irrinunciabili i pantaloni di velluto della mia adolescenza e le ghette antipioggia di un paio di anni fa.
Aprirà la sezione il nuovo film del Leone d’oro Kim Ki-duk One on One, sette sospettati del delitto e stupro di una studentessa terrorizzati dalla setta delle Ombre. Nelle note leggiamo che il regista coreano ha dichiarato che il film racconta il suo paese: «L’ho fatto perché qualcuno capisca, sennò non ha senso. Questo è ciò che siamo noi ora».
Come in ogni selezione annunciata, dove tutto è sulla carta, le scommesse sono aperte. Noi puntiamo su Christophe Honoré – il film era tra i titoli possibili allo scorso Festival di Cannes dove il regista francese è stato più volte, dall’esordio Dix-sept fois Cecile Cassard , in gara, Les Chansons d’amour– che rilegge Ovidio in Metamorphoses. E le Metamorfosi del poeta sembrano essere materia in sintonia con la sensibilità e lo sguardo di Honoré, artista che lavora sui passaggi del gender – penso al suo magnifico Homme au bain– interrogandone visualmente le forme e le declinazioni. Europa, una ragazza, scappa su un camion guidato da un ragazzo di nome Giove. Un viaggio iniziatico verso una terra abitata da chi sa trasformare gli uomini in piante e animali. Il ragazzo racconta storie sensuali nelle quali gli dei si fanno sedurre dai giovani mortali …
Immagini in movimento sono anche quelle dei Masbedo, coppia dell’arte con sconfinamenti nel cinema, bella sorpresa nella selezione con The Lack, da un soggetto originale di Beatrice Bulgari e Mitra Divshali, fotografia di Geherardo Gossi e Giuseppe Domingo Romano, montaggio e sound design di Benni Atria. Girato tra l’Islanda e Lisca Bianca – set di reminiscenza antonioniana – accorda quattro variazioni sul tema della «mancanza» rappresentata da sei personaggi femminili.