Il ritorno in grande stile di Godzilla, o per i puristi Gojira alla giapponese, è tra gli avvenimenti cinematografici più attesi nell’arcipelago nipponico di questo 2016. Naturalmente stiamo parlando della pellicola voluta dalla Toho, la stessa casa cinematografica che lanciò il kaiju nucleare nel 1954, alla regia Ishiro Honda e agli effetti speciali «tokusatsu» il genio di Tsuburaya Eiji. Godzilla ritornerà nelle sale del Sol Levante il prossimo 29 luglio, una data non casuale visto che si tratta del ventinovesimo lungometraggio dedicato al lucertolone dalla Toho, un nuovo inizio dopo ben 12 anni dall’ultimo, Godzilla: Final Wars del 2004, un franchise che si era fermato, un po’ per mancanza di idee originali che sapessero rilanciare il genere nel nuovo millennio, gli ultimi film sono dei lavori d’intrattenimento e niente più e neanche troppo riusciti, ma forse soprattutto per l’avvento della CG che negli ultimi 10 anni ha rivoluzionato il modo di intendere gli effetti speciali e quindi anche l’estetica dei film, in primis quelli di fantascienza.

La nuova pellicola si intitolerà Shin Gojira, Nuovo Godzilla in giapponese, mentre il titolo scelto per il mercato internazionale è Godzilla: Resurgence, un nome che indica come questo nuovo progetto nelle intenzioni della Toho dovrebbe rappresentare una sorta di rinascita e quindi lanciare un nuovo filone di lungometraggi sul bestione giapponese. Come coordinatore del progetto è stato scelto Hideaki Anno, regista e animatore conosciuto per essere il creatore di «Evangelion» ma nel cui curriculum ci sono anche un paio di interessanti live-action e che, fra l’altro, è un grande conoscitore e estimatore di Godzilla, dei kaiju e del genere tokusatsu in generale.

Questa prima pellicola sarà codiretta dallo stesso Anno assieme al suo amico e compagno Shinji Higuchi, esperto di effetti speciali e già dietro la macchina da presa per i due live-action ispirati al manga «L’attacco dei Giganti» usciti lo scorso anno. Proprio questi due lavori ci possono fornire alcuni indizi su quanto ci offriranno le nuove avventure del lucertolone, nei due film infatti, che per la verità sono molto deludenti quasi in tutto eccetto gli effetti speciali, i giganti protagonisti sono stati realizzati da Higuchi ibridando la computer graphic con i «vecchi» effetti artigianali, una tecnica mista che è stata usata anche per il nuovo Godzilla, i leggendari costumi di gomma che hanno dato vita al kaiju per così tanti decenni, saranno così riportati in vita ed adattati alla nuova era della CG.

Nei teaser trailer diffusi nei mesi scorsi, si vede infatti Godzilla che nel design e nelle fattezze sembra ritornare alle origini, muso aspro e bitorzoluto, cattivo e selvaggio nell’espressione che secondo la produzione sarà anche il Godzilla più alto mai apparso sul grande schermo. A questo proposito lo stesso Higuchi ha dichiarato di aver voluto creare una creatura e un film «che siano i più terrificanti possibile», un lavoro che rifletta il primo decennio del nuovo millennio, periodo inaugurato col sangue dall’undici settembre ma soprattutto, dalla prospettiva giapponese, dal triplice disastro del marzo 2011, terremoto, Tsunami e crisi nucleare.

Riguardo alla trama non si sa molto se non che le vicende si svolgono in una Tokyo sconvolta dall’arrivo di Godzilla, un evento che determina anche all’intervento militare americano. Chissà se il rapporto controverso e sfaccettato Stati uniti/Giappone che tanto ha plasmato il periodo post bellico nipponico, sarà in qualche modo affrontato dal film.

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