Il governo greco ad interim ha giurato nelle mani del presidente della repubblica Prokopis Pavlopoulos. Quattordici ministri, con a capo Vassiliki Thanou, la presidente della Corte di Cassazione di Atene. È la prima donna a ricoprire il ruolo di primo ministro , nella storia della Grecia moderna. Porterà il paese alle elezioni le quali sono state fissate ufficialmente, dal presidente della repubblica, per il 20 settembre, nel decreto con cui viene ufficializzato anche lo scioglimento del parlamento.
Tra i ministri ci sono volti noti, come la cantante Alkistis Protopsalti, l’ex ministro dell’Economia del Pasok, Nikos Christodoulakis ed il ministro degli Interni, Andònis Manitakis che, proveniente dal piccolo partito Sinistra Democratica, aveva preso parte al primo governo Samaràs, nel 2012. Di questo esecutivo elettorale, non fa parte nessun ex ministro di Syriza, né personalità che possano essere ricondotte direttamente al partito di Alexis Tsipras. L’ agenda governativa, per queste tre settimane, comprende la piena attuazione del piano per la lotta all’evasione, il completamento delle procedure relative alle dichiarazioni dei redditi dei cittadini e l’impegno di portare avanti le posizioni del governo precedente riguardo a una politica europea coesa sull’immigrazione.
Nel frattempo, il giornale Efimerida ton Syntakton (Quotidiano dei Redattori) di Atene, ha pubblicato il primo sondaggio elettorale. È in testa “il partito degli indecisi”, che arriva al 25,5%. Tra le formazioni politiche Syriza è sempre in vantaggio (anche se ridotto), al 23%, mentre il centrodestra di Nuova Democrazia segue al 19,5%. I neonazisti di Alba Dorata, al momento, riescono ad aggiudicarsi il 6,5% delle intenzioni di voto, i comunisti ortodossi del Kke il 5%, mentre i socialisti del Pasok vengono dati al 4,5%. I centristi del Fiume, con a capo il giornalista Stavros Theodorakis, secondo Efimerida ton Syndaktòn e la società demoscopica Prorata, non superano il 4%, mentre Unità Popolare -a cui hanno dato vita i venticinque deputati fuoriusciti da Syriza- al momento è stimata al 3,5%. Ricordiamo che in Grecia, la soglia per garantirsi l’ingresso in parlamento, è del 3% . Per quel che riguarda la popolarità dei leader politici, Alexis Tsipras continua ad rimanere in testa, con il 41% degli intervistati che giudica «positivamente o molto positivamente» il suo operato.

Nel caso si dovesse tornare ad un governo di coalizione, il sondaggio indica anche che la formula preferita sarebbe una riedizione dell’esecutivo che ha governato la Grecia sino a ieri, e cioè una collaborazione di Syriza con i Greci Indipendenti di Anel. Il problema è che se i risultati elettorali dovessero essere vicini a quanto mostrato da questa prima rilevazione demoscopica, i voti in parlamento non sarebbero sufficienti, e potrebbe essere necessario ricorrere ad un governo di grande coalizione. Alexis Tsipras, tuttavia, si è già espresso in merito, in modo molto chiaro. Nell’ intervista concessa alla televisione privata Alpha, ha sottolineato che non accetterà di fare nuovamente il primo ministro se i partner di governo dovessero essere il centrodestra di Nuova Democrazia, i socialisti del Pasok e i moderati del Fiume. «Non intendo far rientrare dalla finestra chi ci ha portato alla crisi ed alla rovina», ha detto il leader di Syriza, chiedendo agli elettori di concedere al suo partito la maggioranza assoluta dei seggi.
La Grande sfida, per Syriza, ora, è riuscire a marcare la differenza rispetto ai partiti che hanno governato la Grecia dal 1974 all’inizio del 2015 (socialisti e conservatori) e di convincere gli elettori che malgrado il difficile compromesso firmato con i creditori due settimane fa, continuerà a lottare per proteggere le classi sociali più deboli.
Nel frattempo, continuano i piccoli e grandi riposizionamenti all’interno della sinistra. L’ex ministra aggiunta delle finanze, Nadia Valavàni, dimessasi in polemica con il compromesso firmato a Bruxelles, ha annunciato che entrerà a far parte di Unità Popolare. Tutti attendono di vedere, invece, se la presidente della Camera, Zoi Konstantopoulou, tra gli esponenti “anti Troika” più convinti, fonderà, come è trapelato, un suo movimento politico e se collaborerà con il partigiano e “icona” della sinistra greca, Manolis Glezos.
La macchina elettorale di Syriza si è già messa in moto. Ieri si sono riuniti sia la segreteria politica che la commissione elettorale per mettere a punto gli ultimi dettagli della conferenza nazionale del partito convocata per oggi. E sino a martedì, le sezioni sparse in tutta la Grecia, dovranno mandare le loro proposte per i candidati del partito, tenendo conto del fatto che alle elezioni, questa volta, si va solo con i voti di lista e senza preferenze. «Il popolo greco ci darà un mandato forte, per il presente e il futuro. La Grecia non può tornare indietro, e non lo farà», ha dichiarato Tsipras ad Avghì, il giornale di Syriza.