«Questo Paese è sempre stato duro con la gente», diceva lo zio dello sceriffo interpretato da Tommy Lee Jones in Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen. Come in Hell or High Water di David Mackenzie la location è il Texas, la «stella solitaria» che anche attraverso il western ha finito per diventare l’incarnazione stessa della durezza statunitense.

Presentato lo scorso ottobre alla Festa del Cinema di Roma dopo il suo debutto a Cannes in Un Certain Regard, Hell or High Water – che cavalca l’onda del revival western di questi ultimi anni – in Italia è disponibile da qualche giorno su Netflix (che lo ha prodotto).
Protagoniste del film sono due coppie – rigorosamente maschili – di guardie e ladri: i due fratelli Toby e Tanner Howard (Chris Pine e Ben Foster), che derubano le filiali dell’immaginaria Texas Midlands Bank ; i due Texas Ranger Marcus Hamilton (Jeff Bridges) e Alberto Parker, che danno la caccia ai fratelli fuorilegge.

La caccia all’uomo li porta ad attraversare una serie di paesi impoveriti e desolati del Texas dell’Ovest, svuotati dalla crisi economica e abitati, pare, solo da chi non ha più l’età per ricominciare altrove, all’inseguimento di un sogno americano sempre più sbiadito.
I fratelli Howard infatti non svaligiano banche per vocazione, ma perché proprio la Texas Midlands Bank sta per espropriare il loro ranch, su cui pende un’ipoteca insolvibile.

All’indomani della vittoria di Trump, Hell or High Water appare come un nitido riflesso della divisione tra un’America impoverita e quelle elite rapaci di cui le banche, con i loro espropri e pignoramenti, sono le rappresentanti per antonomasia. Una fotografia dell’ingiustizia e del risentimento rabbioso trasposta nel mito del West, terra di violenza, inseguimenti, duelli e rese dei conti.

Una fotografia, però, fin troppo programmata e didascalica, tanto che Mackenzie sente il bisogno di affidare al Texas Ranger interpretato da Jeff Bridges la spiegazione del parallelo istituito dal film fra presenti e passate ingiustizie. Come i pionieri, i coloni, gli yankee hanno rubato le terre agli indiani – dice infatti Hamilton al collega Alberto – ora le banche stanno «rubando» le terre agli indebitati fino al collo.

Così come lo sceriffo interpretato da Tommy Lee Jones in Non è un paese per vecchi, Marcus Hamilton è un old timer, un uomo del passato a cui spetta il ruolo di testimone ancor più che di attore, in un conflitto nel quale il suo intervento di rappresentante della legge potrà cambiare ben poco.
Il suo collega Alberto Parker, meticcio messicano/indiano, incarna convenientemente in un sol uomo buona parte delle «minoranze» depredate dalla storia americana.
Dalla parte sbagliata della legge ci sono invece due uomini bianchi, due pistoleri arrabbiati e intenzionati a pareggia