La corte penale di Qena, nell’Alto Egitto, ha condannato un ufficiale di polizia a 7 anni di carcere per avere torturato a morte un uomo che si trovava in custodia cautelare all’interno del commissariato di Luxor. La fonte della notizia – sul suo account Fb – è l’avvocato Khaled Ali, ex candidato alle elezioni presidenziali egiziane. Altri cinque agenti di polizia, sono stati condannati a tre anni di carcere con la stessa accusa. Assolti invece altri tre ufficiali.

La corte ha inoltre stabilito che il ministero dell’Interno dovrà versare 168.738 dollari alla famiglia della vittima, come risarcimento temporaneo. I fatti, che scatenarono molte proteste, risalgono a novembre 2015, quando l’ufficiale Samir Hani, insieme ad altri cinque poliziotti, condussero Talaet Shabib, un venditore ambulante, nella stazione di polizia torturandolo, con la presunta accusa di essere in possesso di pasticche di Tramdol, sostanza considerata droga dal governo egiziano. In base all’accusa, la polizia aveva arrestato il giovane venditore senza un motivo valido e al momento del fermo il giovane era in buone condizioni.

Le sentenze della Corte di Qena sono appellabili in Cassazione.